Ecco una delle galassie più antiche mai osservata. Mambo-9 è nata appena 970 milioni di anni dopo il Big Bang.
Un viaggio molto indietro nel tempo ci svela questa galassia antichissima, una delle più lontane mai osservata. L’Universo era ancora in una fase primordiale considerando la sua attuale età (circa 13,7 miliardi di anni). Mambo-9 è ricca di polveri cosmiche e possiede un alto tasso di formazione stellare. ‘Sforna’ stelle ad un ritmo di qualche migliaio di volte la massa del Sole all’anno (nella Via Lattea è di tre masse solari all’anno). Si riteneva che questa tipologia di galassie non si fosse formata all’inizio della storia dell’universo, ma Spt0311-58, questo è il vero nome di Mambo-9, rappresenta un’incredibile eccezione (c’è da dire che ne sono già state scoperte varie). Ma trovare Mambo-9 è stata una vera impresa.

Le polveri cosmiche la nascondono ai nostri ‘occhi’
In generale è complicato scovare galassie come Mambo-9 perché sono ‘coperte’ da polveri cosmiche che ne nascondono la luce. Mambo-9 era già stata rilevata 11 anni fa ma non si avevano misure certe circa la sua distanza dalla Terra. Addirittura si pensava non fosse reale. Ma gli astronomi, utilizzando il radiotelescopio Atacama Large Millimeter/submillimeter Array (ALMA) situato in Cile, nel dicembre 2019 sono riusciti finalmente a calcolarne la distanza.

Il bello deve ancora venire
Mambo-9 è stata osservata ‘direttamente’: in questo modo si è riuscito a misurarne la massa totale che è risultata essere dieci volte maggiore rispetto a quella di tutte le stelle nella Via Lattea. Praticamente molte delle sue stelle ancora non sono nate. La stranezza sta nel fatto che ci sia troppa polvere cosmica. Il compito degli scienziati ora sarà scoprire come mai se ne sia formata così tanta e così rapidamente dopo il Big Bang. La luce di Mambo-9 ha viaggiato per circa 13 miliardi di anni per raggiungerci: la vediamo ovviamente com’era nel passato. Oggi Mambo-9 sarebbe sicuramente ancora più grande, con all’interno cento volte più stelle della Via Lattea, e risiederebbe in un enorme ammasso di galassie.
Ecco il link dello studio:
Ha senso parlare di “oggi” ipotizzando come sarebbe un oggetto distante 13 miliardi di anni luce? Oggi l’oggetto è come lo vediamo, con la sua immagine partita 13 miliardi di anni fa: è tutto ciò che possiamo fare. Immaginare che esista quell’oggetto “oggi”, come se fosse possibile ipotizzare un accesso istantaneo alla osservazione di quell’oggetto in barba alle leggi della fisica, mi pare che non abbia senso. Semmai si può parlare di come apparirà quell’oggetto tra 13 miliardi di anni ai nostri pro-pronipoti. In altre parole, mentre a distanze non relativistiche un oggetto esiste anche se non lo osserviamo, a distanze relativistiche un oggetto esiste solo se possiamo osservarlo, e nella modalità in cui possiamo osservarlo; se non possiamo osservarlo, non possiamo dire nulla, neanche che l’oggetto esista.