Marte ha sempre suscitato interesse tra gli scienziati: dopo la Luna è il corpo celeste più studiato. Perché? Perché presenta molte similitudini con la Terra

Circa un terzo della superficie di Marte appare più scuro, costituito da crateri e rocce basaltiche, mentre i rimanenti due terzi sono un grande deserto, formato da sabbia rossa di natura ferrosa (ossidi di ferro). Anche il cielo appare rosso per la presenza nell’atmosfera di particelle in sospensione che diffondono la luce solare.

Marte, il Pianeta Rosso
Marte, il Pianeta Rosso. Credit:NASA/JPL-Caltech

Come mai?

La causa è da attribuire ai venti molto forti che possono spirare a 100 – 200 km/h: questi sollevano la polvere dal suolo disperdendola fino a 30 – 40 km dalla superficie di riferimento del pianeta, rappresentando pertanto un agente erosivo di tutto rispetto. Ne consegue che anche quando le tempeste si placano ed i venti rallentano, un quantitativo di polvere color ruggine permane in sospensione conferendo al cielo una delicata tinta rosata. Piogge e nevicate invece sono assenti.

Marte
Panorama Marziano. Credit: NASA

Ed il paesaggio?

Beh, è articolato in canyon, valli, altopiani e pianure, generate queste ultime probabilmente da impatti meteoritici di grandi proporzioni. Numerosi inoltre sono i vulcani fra i quali spicca imperioso il Monte Olimpo, il rilievo più alto dell’intero sistema solare con i suoi 25 km di altezza rispetto al livello della superficie di Marte (è ubicato all’interno di una depressione della profondità di 2 km, in totale sono 27000 m). In prossimità del massimo colosso è stata spesso finanche osservata la nebbia. Inoltre, in taluni areali è possibile talvolta scorgere qualche nuvola tendenzialmente similare ai cirri terrestri.

Olympus Mons
Olympus Mons su Marte. Credit: NASA

Marte, come già accennato, è costellato dalla presenza di numerosi crateri da impatto: questi ultimi sono una testimonianza che suffraga l’ipotesi secondo cui la superficie marziana ha subìto senza dubbio alcuno un bombardamento meteoritico. Invece circa la presenza di canyon vi è stata probabilmente una fase nella quale si verificarono abbondanti piogge che alimentarono grandi fiumi che a loro volta incisero le rocce dei rilievi.

Marte
Gli strati in primo piano si trovano alla base del Monte Sharp, indicando il flusso d’acqua verso un bacino che esisteva prima che si formasse la maggior parte della montagna.
Credit: NASA / JPL-Caltech / MSSS

E l’acqua?

Un tempo sul pianeta rosso l’acqua scorreva: le scarpate ed i canaloni potrebbero esserne una prova. Oggi si ritiene che l’acqua sia contenuta e raccolta in parte nella calotta glaciale del Polo Nord ed in parte nascosta nel sottosuolo, vale a dire nel permafrost, terreno perennemente ghiacciato.

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