Un viaggio ai confini del sistema solare. La Nube di Oort è la casa di trilioni di corpi ghiacciati tra cui comete di lungo periodo ed oggetti interstellari

Nel silenzio e nell’oscurità, dove il nostro Sole appare solo come una stella particolarmente luminosa, è collocata la Nube di Oort. Mentre i pianeti del nostro sistema solare orbitano su di “un disco quasi piatto”, si ritiene che la Nube di Oort sia una gigantesca bolla sferica che circonda il Sole, i pianeti e gli oggetti della Cintura di Kuiper. È fatta di corpi ghiacciati tra cui le comete. 

Scala e distanza della Nube di Oort

La Nube di Oort è la regione più distante del nostro sistema solare ed è incredibilmente lontana: si estende da un quarto fino a metà strada dal nostro Sole alla stella successiva. Si ritiene che il bordo interno della Nube di Oort sia situato tra 2.000 e 5.000 UA dal Sole, con il bordo esterno posizionato tra 10.000 e 100.000 UA dal Sole (1 UA ovvero 150 milioni di chilometri, distanza Terra – Sole). Anche potendo viaggiare alla velocità della luce (circa 300.000 chilometri al secondo), un tour verso la Nube di Oort richiederebbe tempi lunghi. Cerchiamo di approfondire meglio queste distanze.

Nube di Oort
Un’illustrazione della Cintura di Kuiper e della Nube di Oort in relazione al nostro sistema solare.
Credit: NASA

Quando la luce parte dal Sole, ci vogliono poco più di otto minuti per raggiungere la Terra e circa 4,5 ore per raggiungere l’orbita di Nettuno. Dopo altre 12 ore la luce del Sole raggiunge l’eliopausa, dove il vento solare, un “fiume” di particelle cariche che fuoriesce dal Sole a circa 400 chilometri al secondo, si diffonde contro il mezzo interstellare. Oltre questo confine c’è lo spazio interstellare, in cui il campo magnetico del Sole non è più rilevabile. Dopo 17-18 ore, la luce del Sole ha già viaggiato di più rispetto a qualsiasi veicolo spaziale creato dall’uomo. Tuttavia, ci vorranno altri 10 -28 giorni prima che la stessa luce solare raggiunga il bordo interno della Nube di Oort, ed oltre un anno e mezzo prima di passare oltre il bordo esterno della stessa Nube.

Formazione

L’ipotesi principale per la formazione della Nube di Oort è che questi oggetti ghiacciati non sono stati sempre così lontani dal Sole. Dopo che i pianeti si formarono, circa 4.6 miliardi di anni fa, la regione conteneva ancora molti residui tra cui i planetesimi. La gravità dei pianeti (principalmente Giove) li disperse. Alcuni furono espulsi del tutto dal sistema solare, mentre altri furono lanciati in orbite eccentriche trattenuti ancora dalla gravità del Sole unitamente a quella della Via Lattea. In questo modo si sono stabiliti ai confini del sistema solare e sono diventati ciò che ora chiamiamo la Nube di Oort (non è escluso che sia composta anche da oggetti interstellari).

Orbita e rotazione

A differenza dei pianeti, della fascia principale di asteroidi e di molti oggetti nella Cintura di Kuiper, gli oggetti nella Nube di Oort non orbitano necessariamente nella stessa direzione in un piano orbitale condiviso attorno al Sole. Invece, possono “viaggiare” sotto, sopra e in varie inclinazioni come una densa bolla di detriti ghiacciati distanti. L’astronomo olandese Jan Oort ha proposto l’esistenza della nube per spiegare da dove provengono le comete di lungo periodo e perché sembrano provenire da tutte le direzioni piuttosto che lungo il piano orbitale condiviso dai pianeti, dagli asteroidi e dalla Cintura di Kuiper.

La cometa Hale-Bopp ripresa nel 1997. Credit: Geoff Chester

Casa delle comete di lungo periodo

Potrebbero esserci centinaia di miliardi, persino trilioni, di corpi ghiacciati nella nella Nube di Oort. Di tanto in tanto, qualcosa disturba l’orbita di uno di questi mondi ghiacciati ed inizia una lunga “corsa” verso il nostro Sole: è il caso delle comete di lungo periodo. Hanno periodi orbitali molto lunghi: 2533 anni per la famosa Hale-Bopp ad esempio. Altre non si sono mai avventurate verso il Sole in miliardi di anni da quando si sono formate.

Riferimenti:

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