L’energia oscura e l’espansione dell’universo hanno cambiato il modo in cui gli scienziati si approcciano al futuro. Stiamo per scoprire una nuova teoria sulla gravità? Scopriamolo.

Già a metà degli anni ’90, i cosmologi cominciavano a temere di trovarsi di fronte a una vera e propria crisi. Tanto per cominciare, due astronomi avevano osservato che un’enorme fascia del cosmo, circa un miliardo di anni luce, si stava muovendo in una direzione incoerente con l’espansione dell’universo. Peggio ancora, gli astrofisici che utilizzavano il telescopio spaziale Hubble, avevano stabilito che il cosmo aveva tra gli otto e i 12 miliardi di anni. Il problema è che quel limite non poteva spiegare perché alcune stelle avessero un’età più vicina ai 14 miliardi di anni. Tutto fu più chiaro con la scoperta dell’energia oscura, che aveva messo il turbo all’espansione dell’universo, facendolo sembrare più giovane di quanto non sia in realtà.

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Il ruolo dell’energia oscura

Credit: SPL

Ora, però, i cosmologi si trovano ad affrontare un problema completamente nuovo, o meglio un paio di problemi. La costante di Hubble, cioè il numero che mostra la velocità con cui il cosmo si sta espandendo, e il fatto che la tendenza della materia a raggrupparsi nell’universo primordiale non è coerente con il modo in cui si raggruppa oggi.

Stiamo per stravolgere tutto?

Entrambi i problemi potrebbero suggerire che gli scienziati stiano fraintendendo qualcosa di grosso riguardo alla fisica. Nel cosiddetto modello standard della cosmologia, all’inizio l’universo era denso, ma non uniformemente. Lo sappiamo perché la luce più antica che possiamo vedere mostra solo piccole variazioni di temperatura da un punto all’altro del cielo, riflettendo le variazioni nella densità di energia e materia nel cosmo. Man mano che l’universo si espandeva, la gravità amplificava quelle variazioni per creare le enormi variazioni che vediamo oggi sotto forma di ammassi e superammassi di galassie. Questo processo è in qualche modo soppresso dall’energia oscura – la forza ancora misteriosa che fa accelerare anziché rallentare l’espansione dell’universo – che allontana la materia prima che le variazioni di densità possano diventare ancora maggiori.

Il nuovo studio sul destino dell’universo

Nel nuovo studio, sembrerebbe che “i tempi di qualunque cosa causi l’accelerazione non siano in sincronia con l’effetto sulla disomogeneità dell’universo”. In altre parole, la soppressione della crescita della cosiddetta struttura su larga scala dell’universo avrebbe iniziato “a prendere piede” più tardi di quanto ci si aspettasse in precedenza. Questo significa che potrebbe esserci una qualche teoria della gravità diversa dalla relatività generale, che ancora non sappiamo dimostrare.

Riferimenti: Scientific American