È il giorno in cui l’umanità ha consumato tutto ciò che la Terra può produrre in modo sostenibile per l’anno in corso. Fino al 31 dicembre, quindi, saremo in deficit.

Il 2 agosto 2023 è l’Earth Overshoot Day, un punto di non ritorno in cui le persone hanno esaurito tutto ciò che gli ecosistemi possono rigenerare in un anno. A dirlo il Global Footprint Network assieme al WWF: dal 1 gennaio al 2 agosto l’umanità ha utilizzato tutto ciò che il pianeta può produrre durante l’intero anno. Non potremo abusarne per sempre.

Cos’è l’Overshoot Day 2023

Se tutti vivessero come gli americani, ha detto il presidente del Global Footprint Network, questa data sarebbe caduta anche prima. Le due Ong puntano in particolare il dito contro il sistema di produzione alimentare e la sua “marcata impronta ecologica”. D’altronde più della metà della biocapacità del pianeta (il 55%) viene utilizzata per nutrire l’umanità. Nello specifico, gran parte del cibo e delle materie prime che ci dà il pianeta vengono usate per nutrire gli animali che poi verranno consumati in seguito dalla popolazione mondiale.

Non c’è dubbio che l’agricoltura contribuisca alla deforestazione, al cambiamento climatico con le emissioni di gas serra, alla perdita di biodiversità e al degrado degli ecosistemi. Se potessimo ridurre di almeno la metà il consumo di carne, avremmo la possibilità di spostare questa data di 17 giorni. Limitare lo spreco alimentare, inoltre, porterebbe l’Overshoot Day indietro di altri 13 giorni, il che non è insignificante.

Insomma, tra pandemia, eventi climatici anomali e l’intensificazione delle guerre nel mondo stanno portando ad una globale insicurezza alimentare. Attualmente l’umanità utilizza il 74% in più di quanto gli ecosistemi del pianeta possono rigenerare: questo equivale ad utilizzare 1,75 Terre all’anno.