Gli scienziati stanno misurando la velocità con cui sta scomparendo il ghiaccio in Antartide e i risultati non sono affatto confortanti.

Il ghiacciaio di Pine Island è uno degli sbocchi di ghiaccio che scorre più velocemente dalla calotta glaciale dell’Antartide occidentale. Pensate che è in grado di drenare un’area pari a tre quarti delle dimensioni del Regno Unito. Negli ultimi decenni, il ghiacciaio si è ritirato rapidamente e ha perso ghiaccio, contribuendo all’innalzamento globale del livello del mare più di qualsiasi altro ghiacciaio antartico. La velocità con cui sta perdendo ghiaccio preoccupa non poco gli scienziati. I risultati del modello mostrano che questa regione potrebbe scomparire in futuro. Se così fosse, il livello medio globale del mare potrebbe aumentare di diversi metri.

Anche in passato è salito il livello del mare

In passato si sono verificati periodi di rapido innalzamento globale del livello del mare (di 1-2 cm all’anno). Ciò probabilmente è accaduto perché i ghiacciai stavano perdendo massa ad un ritmo accelerato. Uno dei meccanismi chiave responsabili di ciò è noto come “instabilità della calotta glaciale marina”. In sostanza quando i ghiacciai come quelli dell’Antartide subiscono una piccola perdita di ghiaccio a causa del clima, possono continuare a ritirarsi anche se il cambiamento climatico viene invertito. In sostanza, il ghiacciaio viene spinto oltre un punto di non ritorno, per cui subisce una rapida perdita di massa fino a raggiungere un nuovo stato.

Un meccanismo irreversibile

Questo tipo di ritiro glaciale è irreversibile, perché il cambiamento climatico necessario affinché il ghiacciaio possa recuperare la sua posizione originaria è molto maggiore di quello che inizialmente ne ha causato lo scioglimento. Osservazioni recenti mostrano che le condizioni dell’oceano sotto i ghiacciai cambiano di anno in anno. Di tanto in tanto, le acque più calde entrano in contatto con la parte inferiore galleggiante del ghiaccio, provocando uno scioglimento dal basso. Negli anni ’40, un’anomalia climatica in Antartide, collegata all’evento di El Niño, probabilmente innescò un cambiamento temporaneo nelle condizioni dell’oceano.

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