Il ghiaccio marino dell’Antartide ha raggiunto la sue estensione più bassa il 10 settembre e anche nell’Artico le cose non vanno affatto meglio. I dettagli della ricerca della NASA.

Secondo i ricercatori della NASA, il ghiaccio marino artico ha raggiunto la sua estensione minima lo scorso 19 settembre, registrando il sesto anno da record. Nel frattempo, il ghiaccio marino dell’Antartide cresce a un ritmo molto più lento, in un momento in cui la copertura di ghiaccio avrebbe dovuto crescere più velocemente.

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Cosa sta succedendo nell’Artico e in Antartide

Gli scienziati monitorano continuamente i cambiamenti stagionali e annuali perché il ghiaccio marino modella gli ecosistemi polari della Terra e svolge un ruolo fondamentale per l’equilibrio del clima globale. I ricercatori dell’NSIDC e della NASA usano i satelliti per misurare il ghiaccio marino, tracciandone l’estensione, definita come l’area totale dell’oceano in cui la frazione di copertura glaciale è almeno del 15%.

Tra marzo e settembre 2023, la copertura glaciale dell’Artico si è ridotta da un’area massima di 14,62 milioni di chilometri quadrati a 4,23 milioni di chilometri quadrati. Si tratta di circa 2 milioni di chilometri quadrati al di sotto del minimo medio nel periodo 1981-2010 (6,22 milioni di chilometri quadrati). Pensate che la quantità di ghiaccio marino perso è sufficiente a coprire tutti gli Stati Uniti continentali.

Il ghiaccio marino attorno all’Antartide, invece, ha raggiunto la sua estensione massima invernale più bassa il 10 settembre 2023, pari a 16,96 milioni di chilometri quadrati. Si tratta di 1,03 milioni di chilometri quadrati al di sotto del precedente minimo storico raggiunto nel 1986: una differenza che equivale alle dimensioni del Texas e della California messi insieme. Continua a seguirci su Passione Astronomia per restare aggiornato su tutte le notizie che riguardano la ricerca per il clima e il riscaldamento globale della Terra.

Riferimenti: NASA