Gli scienziati stanno raccogliendo una serie di dati dall’atmosfera e dalla superficie terrestre per avere un quadro più completo di come il cambiamento climatico stia influenzando le regioni polari del pianeta.

Nel permafrost, terreno rimasto congelato per almeno due anni, ci sarebbero grandi quantità di gas serra, microbi e altre sostanze chimiche, incluso un pesticida bandito da tutti i Paesi del mondo. A causa del riscaldamento del pianeta, il permafrost si sta sciogliendo a una velocità impressionante. Gli scienziati stanno cercando di capire quali saranno le conseguenze a lungo termine di questo grande disgelo.

Permafrost
Lo scioglimento del permafrost lungo la scogliera di Drew Point, in Alaska. Credit: Benjamin Jones, USGS

Lo scioglimento dei ghiacci potrebbe rilasciare microbi e sostanze chimiche nell’ambiente

Uno dei rischi legati allo scioglimento del permafrost è il potenziale rilascio nell’aria di sostanze chimiche e microbi rimasti intrappolati per migliaia di anni nel ghiaccio. Non solo, perché da solo il permafrost contiene circa 1.700 miliardi di tonnellate di carbonio, inclusi metano e anidride carbonica. Per farvi un paragone: è 51 volte la quantità di carbonio rilasciata dall’uomo con le emissioni dei combustibili fossili nel 2019. Va poi sottolineato che la materia contenuta nel permafrost non si decompone: quando si scioglie, i microbi all’interno iniziano a mescolarsi con l’aria, rilasciando carbonio nell’atmosfera.

Lo scenario peggiore, a detta degli scienziati, si verificherebbe se tutto il biossido di carbonio e il metano si liberassero all’atmosfera in tempi brevissimi (i prossimi due anni). Se questo, però, avvenisse con tempi più lunghi, gli scienziati avrebbero almeno il tempo di prevenire questo preoccupante inquinamento atmosferico. Quel che è certo è che i cambiamenti che stanno avvenendo in Antartide e nell’Artico potrebbero innescare conseguenze devastanti per il futuro dell’uomo sulla Terra. Queste zone, infatti, aiutano a equilibrare il clima di tutto il pianeta. Aiutano, ad esempio, a guidare il calore dall’equatore a latitudini più elevate, determinando le correnti a getto che rendono unico il nostro clima. Un Artico più caldo avrebbe conseguenze devastanti per il clima di tutto il globo.

Riferimenti: NASA