Forse abbiamo individuato il luogo esatto di origine dei meteoriti che provengono da Marte

Un meteorite Marziano è una roccia che proviene da Marte. In pratica, quando un asteroide colpisce la superficie del Pianeta Rosso, la relativamente bassa gravità del pianeta, unita alla presenza di un’atmosfera per nulla spessa, fa in modo che parte del materiale venga espulso nello spazio: se questo materiale incontra la Terra, per gravità attraversa l’atmosfera e cade al suolo sottoforma di meteorite Marziano.

Ora, è da decine di anni che siamo sicuri che questi pezzetti di roccia arrivano da Marte. MA (ed è un grosso ‘ma’) non sappiamo da dove essi provengono su Marte. Ovvero, da quale area specifica della superficie Marziana essi si sono originati. Chiaramente, le rocce sono basaltiche (quindi lava) e dovrebbero necessariamente essersi generate da un vulcano Marziano. Ma Marte è strapieno di vulcani – quindi quale area vulcanica potrebbe essere?

Ebbene, un nuovo studio pubblicato su Nature (in cui viene citato il precedente studio del nostro Nicola Mari, di PassioneAstronomia – ecco il precedente articolo della sua scoperta) ci coglie all’improvviso. Per mezzo di un’intelligenza artificiale (I.A.), dotata di un algoritmo per rilevare i crateri (Crater Detection Algorithm) si è arrivati a catalogare 90 milioni di crateri di impatto Marziani in un singolo database. Così facendo, si è arrivati a stabilire che la maggior parte dei meteoriti Marziani (soprattutto, le shergottiti, simili a rocce basaltiche terrestri ma più arricchite in ferro) provengono dalla regione di Tharsis, ovvero l’area di Marte con i vulcani più grandi (incluso il celeberrimo Olympus Mons). In particolare, le rocce Marziane sarebbero state espulse dal Cratere Tooting – una regione vulcanica vicina all’equatore Marziano.

Meteoriti marziani
Il team di scienziati dello studio alle prese con la selezione dei candidati crateri di origine dei meteoriti Marziani, dopo la classificazione della I.A.. Credis: Curtin University.

Questi meteoriti Marziani sarebbero stati espulsi circa 1.1 milioni di anni fa, in seguito ad un violento impatto che ha generato il Cratere Tooting. L’uso di questo algoritmo da una I. A. potrà portare grossi benefici in futuro, sia per l’analisi di altri crateri di impatto su altri corpi planetari, sia per la prevenzione di disastri sulla nostra Terra.

Pubblicazione ufficiale su Nature: https://www.nature.com/articles/s41467-021-26648-3

Immagine di copertina credit geol.umd.edu

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