Europlanet Science Congress (EPSC) ha comunicato che è stata scoperta un’inaspettata ondata di calore su Giove. Ecco cosa sappiamo

James O’Donoghue, della JAXA (Azienda giapponese di esplorazione spaziale) durante il Europlanet Science Congress (EPSC) a Granada ha portato alla conoscenza di un’inaspettata “ondata di calore” nell’atmosfera di Giove. Quest’ondata si è rivelata essere di proporzioni enormi: un riscaldamento di ben 700°C (zona bianca dell’immagine) esteso per 130 mila kilometri, 10 volte il diametro della Terra.

Immagine dell’ondata di calore scansionata su Giove. Credits: Interplanetary

Le stranezze dell’atmosfera gioviana

L’atmosfera di Giove non è nuova alle stranezze. Molti modelli, infatti, suggeriscono una temperatura della sua atmosfera di circa -70°C. Questo perché il pianeta è molto lontano dal Sole (milioni di chilometri) e riceve dalla nostra stella solo il 4% della luce rispetto alla Terra. Al contrario, però, l’atmosfera di Giove si è dimostrata essere molto calda in questo periodo, raggiungendo ben 400°C sulle cime nuvolose. Questa situazione anomala era già stata mappata e presentata all’EPSC del 2021. Questa anomalia si nasconde all’interno delle aurore dei poli.

Le aurore su Giove. Credit: NASA

Le aurore di Giove sono infatti molto diverse rispetto a quelle a cui siamo abituati sulla Terra. Mentre le nostre sono temporanee e avvengono solo in presenza di un’intensa attività solare, quelle di Giove sono molto più intense e permanenti. Queste aurore sono in grado di scaldare i poli fino a 700°C e mediante i venti globali, distribuire il calore attorno al pianeta. Questo rende i poli il vero punto nevralgico della temperatura anomala di Giove.

L’enorme riscaldamento rilevato è stato quindi solo più intenso rispetto a quella che era già la normalità. L’evento è stato innescato dalla interazione tra un impulso di plasma eolico solare particolarmente intenso con il campo magnetico del pianeta. Questo ha riscaldato in maniera eccezionale il polo aurorale. I venti hanno poi portato il calore nell’atmosfera fino a raggiungere l’equatore a una velocità di migliaia di kilometri all’ora. Questa rilevazione è particolarmente utile come ulteriore tassello da mettere sulla “crisi energetica” dei pianeti giganti.

Fonte: Europlanet; Interplanetary