È la scoperta fatta da un team di astronomi grazie al telescopio Chandra della NASA, che ha individuato alcuni “gioviani caldi” davvero particolari. Ecco le loro caratteristiche.

Alcuni pianeti avrebbero proprietà anti-invecchiamento per le loro stelle. A dare l’annuncio un team di astronomi “capitanato” dalla dottoressa Nikoleta Ilic della NASA. Nello studio, grazie al telescopio Chandra, si sono osservati diversi sistemi stellari e si è capito che esistono pianeti in grado di rendere più giovani le loro stelle.

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Un esopianeta in un sistema binario. Credit: Chandra/NASA

Le proprietà anti-invecchiamento dei pianeti

Partiamo dal presupposto che i cosiddetti “gioviani-caldi” non sono altro che giganti gassosi in orbita attorno a una stella a una distanza che è più o meno quella che separa Mercurio dal nostro Sole. Questo studio segna un’importante pietra miliare in astronomia per le proprietà anti-invecchiamento di questi particolari pianeti, svelando qualcosa in più sul loro funzionamento nell’universo.

Un Giove “caldo”, infatti, può influenzare la sua stella madre grazie alle forze di marea. Ciò fa sì che la stella ruoti più rapidamente e quindi essere più attiva e produrre un maggior numero di raggi X. Sono tutti segnali che in genere vengono associati dagli astronomi alla giovinezza di una stella. L’autrice dello studio, la dottoressa Nikoleta Ilic della NASA, ha spiegato che questi gioviani caldi stanno davvero tenendo in vita e più a lungo stelle che se non fosse per loro, avrebbero vita breve.

Ci sono però molti fattori che possono influenzare la vitalità di una stella. Man mano che invecchiano, le stelle rallentano la loro rotazione e l’attività termonucleare al loro interno. In genere però, è difficile individuare l’età di una stella solo dalle sue caratteristiche. Nello studio ci si è soffermati su un sistema binario in cui una delle due stelle ha un gioviano caldo in orbita. La distanza fra le due stelle è troppo grande perché si influenzino a vicenda: confrontando la stella con il pianeta vicino gli astronomi sono riusciti a studiare le differenze di comportamento di due stelle della stessa età, misurando poi la quantità di raggi X emessa da entrambe e arrivando al risultato che quella con il gioviano caldo è molto più “attiva” rispetto all’altra.

Riferimenti: NASA