Situato nella fascia di Kuiper, Arrokoth fu osservato dalla sonda New Horizons più di due anni fa. La sua forma ha da subito colpito gli scienziati

La sonda spaziale New Horizons, sviluppata dalla Nasa per l’esplorazione di Plutone e del suo satellite Caronte, piu’ di due anni fa si trovo’ di fronte ad uno strano oggetto ai confini del nostro Sistema Solare. La particolare forma, inizialmente anche abbastanza sfocata, ricordava quella di un pupazzo di neve ma in realtà l’oggetto in questione, chiamato Arrokoth, è ben presto divenuto un’immensa fonte di conoscenza. Questo piccolo mondo incontaminato, infatti, potrebbe dirci tantissime cose sui primissimi anni della formazione del nostro Sistema Solare.

Arrokoth
Arrokoth. Credit: NASA / Johns Hopkins University Applied Physics Laboratory / Southwest Research Institute / Roman Tkachenko

Un oggetto incredibile

Conosciuto anche come MU69 l’oggetto è costituito da due lobi collegati tra loro da un sottile ‘’collo’’,il suo periodo di rotazione dura circa 16 ore ed impiega circa 298 anni a completare un’orbita intorno al sistema solare. La notizia sensazionale è che, basandoci sui crateri che vediamo in superficie, Arrokoth avrebbe intorno ai 4 miliardi di anni. E’, quindi, una vera miniera di informazioni per gli scienziati!

Formazione di Arrokoth
Simulazione di uno scenario di formazione per Arrokoth. Le particelle rosse indicano un’accelerazione maggiore rispetto alle particelle blu. Credit: NASA / Johns Hopkins University Applied Physics Laboratory / Southwest Research Institute / DC Richardson

Le immagini riprese dal flyby di New Horizons ci mostrano un ‘mondo’ piuttosto complesso. La sua superficie è interamente caratterizzata dal rosso, colore che tende ad attenuarsi nella porzione piu’ piccola ed accentuarsi in quella piu’ grande. Quando si studia l’universo,si sa, i colori sono fondamentali ed infatti il rosso indicherebbe la presenza di un composto chimico noto come ‘’tolina’’, organica presente anche su molti altri oggetti che si trovano nella cosiddetta ‘’Fascia di Kuiper’’, inclusi Plutone e Titano (luna di Saturno).

Tolina e temperatura

Sebbene non si abbia ancora la certezza che questo della presenza di tolina sia anche il caso di Arrokoth, i dati che avremo di quella presente su Titano ci permetteranno di avere o meno, confrontandoli, una corrispondenza. A dispetto della distanza ‘spaziale’ tra la Terra ed Arrokoth gli scienziati sono riusciti a studiarne anche la temperatura. Come? Si sono basati sulle radiazioni dell’oggetto osservandone la luminosita’, e questa cambierebbe consistentemente su tutta la superficie. I poli di ciascun lobo raggiungono i -212,2 gradi Celsius, temperatura che decresce lentamente in corrispondenza di entrambi gli equatori fino a raggiungere i -14 gradi Celsius nella zona dove le due parti si congiungono.

E’ senz’altro un oggetto dalla geologia molto complessa ma non presenta anelli ne’ altri oggetti nella sua orbita. Nonostante la superficie sia disseminata di piccoli crateri, ad eccezione di quello presente nella porzione piu’ piccola (chiamato Maryland) questa risulta essere prevalentemente liscia. Questo significa che Arrokoth ha sempre vissuto un’esistenza relativamente tranquilla, gli impatti avuti non sarebbero stato affatto violenti. Ma quindi come si sarebbe formato? Si ipotizza che inizialmente le due porzioni fossero divise e che orbitassero l’un l’altra sincronicamente finchè non si sarebbero unite ‘’dolcemente’’ (non piu’ di 2 m/s).

‘’Arrokoth è la capsula del tempo delle origini del nostro Sistema Solare. MU69, ed oggetti come questo, possono farci guardare indietro di miliardi di anni e dirci da dove viene la nostra ‘casa cosmica’ ‘’

Orkan Umurhan, ricercatore scientifico e collaboratore di tre testate scientifiche

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