Grazie ad una raccolta di antichi testi norreni, gli scienziati sono stati capaci di mappare i movimenti delle aurore nei secoli.

Lo spostamento delle aurore nei secoli ora sembra più chiaro. Infatti grazie all’antico testo norreno “The King’s Mirror”, sappiamo che questo fenomeno si sia verificato nella moderna Groenlandia. Altri testi portano documentati avvistamenti di luci rosse e bianche, nel cielo del Giappone durante lo stesso periodo.

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I ricercatori hanno cercato di comprendere meglio la zona aurorale e il suo movimento negli ultimi 3000 anni nel tentativo di prevedere come potrebbe cambiare in futuro. 

Lo studio del movimento

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Zona aurorale ricostruita nel 2010 d.C. (a sinistra) e nel 1200 d.C. (a destra).

L’accurata conoscenza della zona aurorale negli ultimi 3000 anni, grazie a testimonianze di aurore antiche in tutto il mondo, comprese quelle provenienti anche dal Giappone, ci aiuta a comprendere le tempeste magnetiche estreme. Utilizzando degli strumenti in grado di stimare il campo magnetico terrestre nella storia, analizzando delle rocce nelle quali sono state trovate delle tracce magnetiche, gli scienziati sono stati in grado di mappare la zona aurorale. La maggior parte delle aurore si verifica in una fascia a circa 20-30 gradi dai poli magnetici del pianeta. La banda è un ovale, che può espandersi di rado verso regioni di media latitudine, come il Giappone, durante tempeste magnetiche estreme. La zona aurorale cambia nel tempo e la deformazione e l’espansione sporadica dell’ovale aurorale sono registrate in documenti storici di oltre mille anni da tutto il mondo. I ricercatori stanno cercando di utilizzare le mappe per prevedere dove si sposterà zona aurorale in futuro, evitando effetti potenzialmente negativi sulle reti elettriche mondiali.

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A sinistra: isocasmo aurorale di Fritz (1881). I documenti compilati erano dal 1700 al 1872 d.C.
A destra: zona aurorale ricostruita nel 1800 d.C. (nero) e possibile deformazione da un’integrazione di 170 anni per l’intervallo di tempo tra il 1700 d.C. e il 1870 d.C.

E’ da escludere che potremmo vedere in futuro questo fenomeno nel nostro Paese, ma visto che nei secoli la Gran Bretagna ha avuto questa fortuna, forse per vedere uno dei più belli fenomeni naturali non dovremmo per forza andare all’estremo nord dell’Europa.

Riferimenti:

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