Molti astronomi potranno studiare la cometa Bernardinelli – Bernstein, e magari poter rispondere ad alcune domande sull’origine del nostro Sistema Solare

Si stima che la cometa Bernardinelli-Bernstein, raffigurata in questa illustrazione, sia circa 1.000 volte più massiccia di una cometa tipica.
ILLUSTRAZIONE DI NOIRLAB, NSF, AURA, J. DA SILVA (SPACEENGINE)

Bernardinelli-Bernstein è il nome della cometa più grande scoperta finora, ben 150 chilometri di diametro. La cometa ha preso il suo nome da uno studente della Penn University, Pedro Bernardinelli, e dal suo professore, Gary Bernstein, che ha voluto premiare il giovane per i grandi risultati raggiunti. Gli scienziati avevano avvistato la cometa Bernardinelli – Bernstein già nel 2014, ma inizialmente la scambiarono per un pianeta nano a causa delle sue dimensioni. Durante la campagna destinata alla ricerca dell’energia oscura, oltre alla cometa, avvistarono 400 nuove entità, situate appena oltre il nostro Sistema Solare, zona nella quale troviamo la nube di Oort.

Gli studi

Mentre veniva osservata, sono stati effettuati diversi studi sulla cometa, tra cui la sua traiettoria, in quel momento si trovava a circa 29 unità astronomiche (UA è la distanza tra Terra-Sole, 152 milioni di chilometri). Si stima che il suo massimo avvicinamento al Sole avverrà intorno a Gennaio 2031 a circa 10,97 unità astronomiche, più della distanza tra la nostra Stella e Saturno.

Durante la sua transizione la cometa potrebbe diventare brillante grazie alla vaporizzazione dei suoi ghiacci dovuta al bagliore del Sole. Se la quantità di vapori sprigionata sarà notevole, la Bernardinelli – Bernstein sarà visibile anche con un semplice telescopio dal proprio giardino. Secondo alcuni scienziati la Bernardinelli – Bernstein potrebbe rappresentare un momento unico per studiare il passato del Sistema Solare, in quanto sembrerebbe “immacolata”. Infatti la cometa, non essendosi mai avvicinata al Sole non ha subìto le sue radiazioni, perciò la sua composizione superficiale non dovrebbe essere alterata. La si può considerare una sorta di fossile cosmico, in grado di nascondere molte informazioni riguardo dettagli ancora sconosciuti sulle origini del nostro Sistema Solare.

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