Un team di scienziati ha recentemente scoperto alcune rocce ricoperte di una polvere stranamente riflettente sulla Luna

Gli scienziati conoscono bene le differenze tra l’erosione che avviene sulla Luna e quella che avviene qui sulla Terra. Senza atmosfera o placche tettoniche, la superficie lunare rimane segnata da crateri da impatto e ricoperta di polvere, polvere che potrebbe contenere indizi sulla storia del magnetismo della nostra compagna lunare. La recente scoperta riguarda un’area della Luna già ben nota agli scienziati per le sue particolari caratteristiche, parliamo di Reiner Gamma.

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Polvere Luna
Il vortice lunare Reiner Gamma e i crateri vicini.
Credit:NASA LRO/NAC/Rüsch et al., JGR Planets, 2024

Reiner Gamma e il magnetismo lunare

Inizialmente scambiato per un cratere, Reiner Gamma è in realtà una macchia pianeggiante che non proietta ombre ma brilla intensamente contro l’oscurità di una vasta pianura chiamata Oceanus Procellarum. Si pensa che i vortici lunari come Reiner Gamma siano prodotti, o almeno associati a, sacche di roccia magnetizzata che deviano le particelle del vento solare. Una delle ipotesi afferma che il materiale magnetizzato sia schermato dal vento solare, che oscura le aree circostanti attraverso reazioni chimiche, creando vortici tanto elevati da poter essere visti dalla Terra! Altre teorie suggeriscono invece che i vortici potrebbero essersi formati a causa delle interazioni tra anomalie magnetiche nella crosta lunare e particelle di polvere fine elettricamente cariche sollevate da impatti di micro-meteoriti. È anche possibile che i vortici e i campi magnetici si siano formati da pennacchi di materiale espulso dagli impatti delle comete.

Rocce bianche con macchie nere dove la polvere mostra potenziali anomalie magnetiche.
Credit: NASA LRO/NAC

Lo studio della particolare polvere lunare

Per comprendere meglio queste interazioni un team di scienziati ha setacciato circa un milione di immagini di rocce scattate dal Lunar Reconnaissance Orbiter della NASA, in orbita intorno alla Luna. Nel cratere Reiner K, vicino al vortice Reiner Gamma, hanno individuato una roccia che rifletteva la luce in un modo molto diverso da qualsiasi altra che avessero mai visto. Hanno dunque iniziato a ricercare sempre più rocce con caratteristiche simili. L’algoritmo ha identificato circa 130.000 rocce associabili alle caratteristiche richieste, metà delle quali sono state poi esaminate dai ricercatori. In conclusione sospettano che le loro strane proprietà riflettenti siano dovute a un sottile strato di polvere che si accumula su alcune, ma non tutte, le rocce. Questa polvere ha probabilmente una densità, una dimensione o una struttura uniche, anche se le proprietà non sono ancora chiare. Il team vuole utilizzare tali scoperte per studiare anche i processi che riguardano la formazione dei vortici lunari.

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