È il complesso meccanismo secondo il quale le particelle cariche provenienti dal Sole vengono intrappolate dal campo magnetico terrestre. Ecco come nascono le meravigliose aurore boreali e australi.
Vedere un’aurora boreale è probabilmente il sogno di tutti. Questi spettacoli nel cielo, a determinate latitudini, rappresentano il risultato dell’interazione fra Sole e Terra. Pochi, però, sanno come questo avvenga. Ecco uno “spiegone” che riguarda la formazione delle aurore boreali.
Come interagiscono le particelle solari con il campo magnetico terrestre
Del vento solare ne abbiamo già parlato in numerosi altri articoli. È l’insieme delle particelle cariche che raggiunge la Terra dal nostro Sole. Quando queste arrivano nell’atmosfera, vengono intrappolate dal campo magnetico del nostro pianeta, in zone al di sopra dell’equatore chiamate “fasce di Van Allen”. Quando queste particelle scendono verso i poli magnetici della Terra, ecco che il cielo si colora di verde, viola e di blu. Sono le mitiche aurore boreali tanto immortalate dai migliori fotografi del mondo.
Un fenomeno, questo, che non è solo meraviglioso agli occhi di chi lo guarda. La “signora dei cieli” ci protegge anche dalle radiazioni del Sole, che come sapete sono nocive per la vita sulla Terra. L’origine di questo fenomeno è elettromagnetica. Tutto si verifica negli strati più alti della nostra atmosfera, dai 100 ai 400 chilometri sopra il livello del mare. E quando il Sole emette bagliori di plasma particolarmente forti, ecco che anche la Terra viene interessata da questi potenti fenomeni atmosferici.
Queste espulsioni di massa coronale che partono dal Sole hanno un altissimo contenuto energetico. Se l’espulsione avviene in direzione del nostro pianeta, in un arco di 24 o 36 ore si avrà l’impatto con il campo magnetico terrestre. Ecco perché chi va a caccia di aurore boreali tiene d’occhio un famoso portale, l’aurora forecast, che ci avverte in anticipo quando questo fenomeno è più visibile e a quali latitudini si potrà vedere.
