Secondo un nuovo studio la causa sarebbe sì da ricondursi a un asteroide, ma questo rappresentò solo il colpo di grazia di un declino iniziato 10 milioni di anni prima.

L’ipotesi più accreditata legata all’estinzione dei dinosauri è sempre stata quella di un’asteroide che avrebbe colpito la Terra 66 milioni di anni fa. A rafforzare questa tesi la scoperta di un cratere, negli anni Novanta, grande 10 km di diametro nella penisola dello Yucatán, in Messico. Sarebbe stato quello il punto d’impatto dell’asteroide con la Terra.

Gli scienziati ne hanno calcolato anche la velocità (sui 30 km/h) e secondo le stime ufficiali, avrebbe liberato una quantità di energia pari a 10mila volte quella delle armi nucleari in dotazione a Russia e Usa nel corso della guerra fredda. Uno schianto incredibile, insomma, che generò un gigantesco tsunami e uccise gran parte delle specie animali che popolavano il pianeta. Secondo uno studio recente, però, quell’evento potrebbe essere stato solo l’apice di un declino cominciato milioni di anni prima. Ecco perché.

Un’illustrazione che riguarda l’estinzione dei dinosauri. Credit: Pixabay.

L’asteroide non sarebbe l’unica causa dell’estinzione dei dinosauri

Nello studio, pubblicato su Nature Communications, si sostiene che la scomparsa dei dinosauri fu graduale, frutto dell’incapacità di molte specie di adattarsi al cambiamento climatico dell’epoca. Un po’ come sta accadendo oggi, solo che nel Cretaceo ci si avviava verso una drastica diminuzione delle temperature globali. Un declino lungo, insomma. Ma come si è arrivati a formulare questa ipotesi?

Gli scienziati sono giunti alla conclusione che i dinosauri avrebbero iniziato a scomparire ben 10 milioni di anni PRIMA che l’asteroide colpisse il Messico. L’indagine si basa sullo studio di circa 1600 fossili appartenenti a circa 250 specie di dinosauri, compresi tirannosauri ed erbivori. Ovviamente si tratta di uno studio che andrà completato, fatto sta che questa nuova tesi si inserisce a metà tra quelli che credono sia stato l’asteroide a fare piazza pulita e quelli che invece sostengono la teoria del lento declino.

D’altronde lo studio di questi grandi avvenimenti del passato può senz’altro aiutarci a comprendere meglio la biodiversità e l’importante ruolo che ha nel regolare gli equilibri degli ecosistemi attuali. Molti dinosauri non erano in grado di mantenere una temperatura corporea costante, in un mondo che si andava raffreddando. La loro incapacità di adattarsi al cambiamento del clima farebbe da precursore a ciò che vediamo oggi, ovvero al fatto che molte specie animali non riescono a sopravvivere all’innalzamento delle temperature.

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