Quando non ci sono, l’attività della nostra stella è ai minimi. Ma perché sono così importanti per la Terra? Scopriamolo insieme.

Partiamo subito dal presupposto che le macchie solari non sono altro che regioni della superficie solare che hanno una temperatura inferiore (ma pur sempre attorno ai 4000 gradi Celsius) rispetto alle aree vicine (che invece arrivano a 6000 gradi). Non solo appaiono più scure di fronte ai telescopi terrestri, ma sono anche caratterizzate da un’intensa attività magnetica.

Una macchia solare. Credit: NASA.

Come si formano le macchie solari

Secondo gli scienziati, le macchie solari sarebbero il risultato di flussi magnetici potenti che si muovono verso l’esterno del Sole. In alcuni punti, là dove compaiono queste macchie solari, appunto, questi flussi si arrotolano su se stessi fino a “bucare” la superficie della nostra stella. In quel punto il flusso di calore viene ostacolato: ecco perché quelle aree sono più fredde rispetto alle altre.

Il numero di macchie solari che possiamo vedere sulla superficie del Sole varia anche in base ai cicli solari, che in media hanno una durata di 22 anni. Un numero basso significa anche una minore attività solare e quindi meno energia prodotta dalla nostra stella.

Quando non ci sono proprio, invece, significa che l’attività solare è ai minimi. Significa che i raggi cosmici possono penetrare con maggiore facilità all’interno del nostro Sistema Solare, ma significa anche un possibile raffreddamento per il nostro pianeta, dato che i raggi cosmici lo raggiungerebbero con maggiore facilità.

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