Come e perché “il minimo battito d’ali di una farfalla può provocare un uragano dall’altra parte del mondo”.

A cavallo fra il 2004 e il 2005 potrebbe esservi capitato di guardare un film di fantascienza intitolato “The butterfly effect” (con Ashton Kutcher ed Amy Smart), che parla di un ragazzo che ha il potere di modificare eventi importanti del suo passato. L’argomento trattato è il cosiddetto “effetto farfalla” (da qui il titolo del film), ossia che l’imprevedibilità è parte integrante della nostra vita. La descrizione scientifica dice che “piccole variazioni nelle condizioni iniziali possono produrre grandi variazioni nel comportamento di un sistema”. In questo articolo proveremo a spiegarvi questa locuzione e in generale il significato della cosiddetta “teoria del caos” nel modo più semplice e chiaro possibile. Cominciamo!

The butterfly effect: una scena del film. Credit: New Line Cinema.

L’effetto farfalla nella teoria del caos

Un proverbio cinese afferma che “il battito d’ali di una farfalla può provocare un uragano dall’altra parte del mondo”. Ma cosa c’è di vero in questa affermazione? Per capirlo dobbiamo fare un passo indietro e tornare al 1961, quando il matematico Edward Lorenz cercò di creare un sistema per prevedere il meteo con precisione. Ebbene, nel corso dei suoi esperimenti si accorse che non tutte le cose che accadono nella nostra quotidianità sono prevedibili. Anzi, a causa di un errore di approssimazione nei numeri, tutto il sistema aveva iniziato a mostrare un comportamento imprevedibile. In pratica il suo modello cercava di immaginare (e anticipare) i movimenti dell’aria nell’atmosfera terrestre. Grazie a questo modello, Lorenz cominciò a studiare le precipitazioni, rendendosi conto che non sempre i cambiamenti meteorologici erano prevedibili. Notò che piccole variazioni nei parametri iniziali producevano enormi cambiamenti nelle precipitazioni. Ecco perché “effetto farfalla”. Questo termine, tra l’altro, venne utilizzato per la prima volta da Lorenz nel corso dell’Annual Meeting of the American Associacion for the Advancement of Science a Washington, nel 1979.

Un’illustrazione del cosiddetto “effetto farfalla”

La teoria del caos, spiegata

La teoria del caos dice sostanzialmente che il risultato di un evento dipende da diverse variabili. O meglio, che c’è sempre un certo margine di errore, e quindi uno spazio per il caos, che all’ultimo momento cambia tutto. Proprio come un battito d’ali. D’altronde l’essere umano ha una soglia bassissima di tolleranza rispetto all’imprevedibilità. A un certo punto, quando qualcosa ci sorprende o ci troviamo di fronte a un evento inaspettato, è come se il nostro cervello entrasse in allerta. L’essere umano (e i bambini, se ci fate caso) preferisce la stabilità, la routine, la sicurezza, la certezza del dove, come e quando. Sapere che due più due fa quattro o che tutto quello che ci circonda ci sarà anche domani, ci infonde una sicurezza incredibile. La teoria del caos serve a farci capire che l’imprevedibile fa parte della nostra quotidianità e che può metterci alla prova quando meno ce lo aspettiamo. È quella farfalla che vola sugli Stati Uniti e che può arrivare in Europa sotto forma di crisi economica. Insomma, bisogna essere preparati a cambiare i nostri piani in qualsiasi momento.

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