Le esplosioni stellari sono sempre affascinati e, talvolta, potenzialmente pericolose. Il filmato riproduce una supernova con immagine reale finale

La seguente animazione mostra l’esplosione della supernova del Granchio e il suo residuo (ovvero ciò che oggi osserviamo nel cielo). L’immagine che vedrete alla fine mostra una composizione a tre colori della Nebulosa del Granchio (nota anche come Messier 1), osservata con lo strumento FORS2 in modalità imaging la mattina del 10 novembre 1999 dall’ESO. Come detto, è il residuo di un’esplosione di supernova a un distanza di circa 6.000 anni luce dalla Terra, osservata quasi 1.000 anni fa, nell’anno 1054. Contiene una stella di neutroni vicino al suo centro che ruota 30 volte al secondo attorno al proprio asse. Ecco la spettacolare animazione:

Dettagli sull’immagine finale

La luce verde è prodotta prevalentemente dall’emissione di idrogeno dal materiale espulso dalla stella esplosa. La luce blu è emessa prevalentemente da elettroni ad altissima energia (“relativistici”) che si muovono a spirale in un campo magnetico su larga scala (la cosiddetta emissione di sincrotrone). Si ritiene che questi elettroni vengano continuamente accelerati ed espulsi dalla stella di neutroni in rapida rotazione al centro della nebulosa e che è il nucleo residuo della supernova. Questa pulsar è stata identificata con la parte inferiore/destra delle due stelle vicine nei pressi del centro geometrico della nebulosa, immediatamente a sinistra del piccolo elemento ad arco.

Fonte: ESO

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