Un nuovo studio afferma che gli extraterrestri non ci visitano perché la vita del nostro Sole sarebbe… troppo breve. Ecco tutto quello che c’è da sapere.

Il paradosso di Fermi è uno degli esperimenti mentali più affascinanti che appassionano intere generazioni di scienziati. Dice che se nella Via Lattea ci sono così tante stelle e pianeti, qualcuno dovremmo già aver incrociato durante il corso della nostra storia. Il fatto che non abbiamo ancora trovato gli alieni, però, non implica che essi non esistano.

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Perché, se ci sono così tante stelle e pianeti, ancora non abbiamo trovato traccia degli extraterrestri? Credit: wikimedia commons

Il paradosso di Fermi e l’equazione di Drake

Per capire il paradosso di Fermi, dobbiamo prima capire l’equazione di Drake. Non è altro che una stima probabilistica del numero di civiltà all’interno della Via Lattea. Attenzione: non ci dice quante civiltà ci sono, ma riassume i concetti contro cui dobbiamo batterci per capire quante civiltà potrebbero esserci.

Una componente importante dell’equazione riguarda le stelle: l’equazione considera il tasso di formazione stellare nella nostra galassia, quante di queste stelle ospitano pianeti e quanti di questi pianeti potrebbero ospitare la vita. Secondo un recente studio, però, non tutti i tipi di stelle sarebbero interessanti per un’eventuale civiltà tecnologicamente avanzata.

Stelle di piccola massa come le nane K, infatti, sarebbero molto più affascinanti per la migrazione di una civiltà aliena. In un articolo del 1975 l’astrofisico Michael Hart sottolineò che una civiltà tecnologicamente avanzata avrebbe avuto tutto il tempo per raggiungerci, a patto che non si fosse sviluppata meno di 2 milioni di anni fa. Gli autori dello studio odierno, però, non la pensano così.

Gli alieni non ci hanno ancora contattato a causa dell’età del nostro Sole

I misteriosi avvistamenti aerei da parte della Marina degli Stati Uniti. Credit: BBC

Immaginate di essere una civiltà che si è già espansa nel proprio sistema solare. Cerchereste una stella che vi possa garantire longevità e che quindi duri più a lungo, rispetto ad altri sistemi stellari. Il tempo, si sa, è padrone del nostro universo e il Sole, fra meno di 4 miliardi di anni, comincerà a morire. Chi glielo fa fare, agli alieni, di venire qui per così “poco” tempo?

Il fatto, però, è che non sappiamo se una tale espansione galattica sarebbe comune o desiderabile per le altre civiltà tecnologicamente avanzate. L’umanità è relativamente giovane, sul pianeta Terra. Utilizziamo l’agricoltura da soli 10mila anni e abbiamo fatto i nostri primi timidi passi nello spazio solo pochi decenni fa.

Non c’è dubbio che dobbiamo continuare a cercare. Le nane K e le nane M (cioè le nane rosse) sono stelle longeve. Il problema, però, è sempre il solito: anche per una civiltà molto avanzata, colonizzare un altro sistema stellare richiederebbe tempo e risorse. C’è ancora così tanto che non sappiamo: l’umanità, nella complessità del cosmo, è come un bambino che ha appena imparato ad allacciarsi le scarpe.

Riferimenti: Science Alert

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