Lo studio mostra come gli scienziati abbiano rintracciato il detrito spaziale (del razzo cinese Lunga Marcia 3C) che si è schiantato sulla Luna e fornisce una spiegazione del perché abbia originato due crateri

Nel marzo 2022, parte di un razzo spaziale si è diretta verso la superficie lunare impattando il suolo sul lato nascosto della Luna. Un team di ricercatori si è messo sulle tracce del detrito e nello studio da poco pubblicato fornisce la prova che l’oggetto era il booster di un razzo spaziale cinese che aveva trascorso diversi anni a vagare nello spazio. La Luna non è estranea a quello che si potrebbe chiamare il littering high-tech, resti di veicoli spaziali che si schiantano sulla Luna dopo aver terminato il loro viaggio nello spazio. Diversi razzi booster delle missioni Apollo della NASA sono solo alcuni esempi di detriti spaziali tecnologici su cui i futuri astronauti potrebbero imbattersi durante l’esplorazione del paesaggio lunare.

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razzo ciense
Credit: NASA/GSFC/Arizona State University

Un detrito conteso

Sette anni fa alcuni ricercatori del Catalina Sky Survey hanno scoperto un oggetto che si muoveva a un ritmo sostenuto tra la Terra e la Luna. Gli assegnarono la designazione WE0913A, ma la sua identità era ancora ignota. Inizialmente si pensava che fosse un razzo Falcon 9 di SpaceX di un lancio del 2015, con una traiettoria che lo metteva su un percorso per colpire la Luna. Successivamente con lo studio dell’analisi spettrale hanno concluco che fosse invece il booster di un Chang’e 5-T1, un razzo lanciato nel 2014 come parte del programma di esplorazione lunare dell’agenzia spaziale cinese. C’era solo un problema: la CNSA affermava che il razzo fosse bruciato nell’atmosfera terrestre al rientro mentre la NASA ribatteva che il terzo stadio del razzo non sarebbe mai rientrato nell’atmosfera terrestre.

La conferma grazie allo studio

Progettato come prova generale per una missione volta a riportare sulla Terra un campione di suolo lunare, il Chang’e 5-T1 era un veicolo spaziale robotico sperimentale che viaggiava in cima a un razzo Lunga Marcia 3C. Il terzo stadio di quel razzo è l’oggetto successivamente identificato come WE0913A dalla Catalina Sky Survey. Il booster ha fornito la spinta che ha spinto i carichi verso un’orbita intorno alla Luna. Una volta esaurito, ha espulso il modulo orbitante e la capsula di ritorno del campione ed è stato poi lasciato a se stesso, procedura tipica per i razzi booster dopo che hanno adempiuto al loro dovere. Ulteriori indizi riguardo la formazione dei due crateri anziché di uno sono arrivati dall’impatto stesso: per ottenere due crateri di circa le stesse dimensioni, sono necessarie due masse più o meno uguali che sono separate l’una dall’altra. Probabilmente trasportava anche un carico utile aggiuntivo non rivelato.

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