Sai che quando dimentichi una tazzina di caffè caldo sul tavolo, la bevanda si raffredda. Ma se “sul tavolo dimenticassi” il Sole?

Come già saprai, il Sole è un corpo autogravitante, cioé è tenuto assieme dalla sua stessa attrazione gravitazionale. Un contributo alla sua energia totale è dato anche dall’energia potenziale, appunto, gravitazionale.

Rappresentazione artistica di una tazzina di caffè in orbita attorno alla Terra. Credit: NASA.

Nonostante la gravità tenda a far collassare la stella su se stessa, questa rimane in equilibrio idrostatico grazie all’energia liberata perlopiù dalla fusione nucleare dell’idrogeno all’interno del nucleo solare stesso.

Da tale fusione si producono atomi di elio, ma quest’ultimo innesca la sua fusione in maniera abbastanza efficiente solo a temperature maggiori. Così, quando l’idrogeno inizia a scarseggiare, quasi nulla si oppone al collasso e il Sole finisce per “rimpicciolirsi”. Da ciò segue che l’enegia potenziale gravitazionale si riduce.

Dato che l’idrogeno e l’elio nel Sole sono presenti in forma monoatomica, si stima che circa metà dell’energia potenziale gravitazionale persa si trasforma in energia termica – ovvero la temperatura del nucleo solare aumenta!

Per scoprire di più sull’origine degli elementi nelle stelle, puoi leggerne il capitolo dedicato nel nostro primo libro, intitolato Alla scoperta di una passione chiamata Astronomia!

Ma dove finisce la restante metà di energia? Viene irradiata nello spazio, facendo brillare il Sole.

In conclusione, se sul nostro ipotetico “tavolo dimenticassi una stella come l’attuale Sole”, a lungo andare la sua temperatura interna aumenterebbe perdendo energia; proprio il contrario di quel che accade con una tazzina di caffè, la cui temperatura diminuisce perdendo energia.

Ti sei mai chiesto, invece, quanta acqua servirebbe per spegnere il Sole?

Fonte: Cambridge.

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