Nuovi dati del telescopio spaziale James Webb rivelano maggiori dettagli sull’atmosfera dell’esopianeta WASP-39b.

Il telescopio spaziale James Webb ci ha appena fornito l’analisi più dettagliata dell’atmosfera di un pianeta extrasolare. I ricercatori della NASA sono stati anche in grado di identificare la presenza di anidride carbonica nell’atmosfera, che può essere spiegata solo dalla fotochimica innescata dalla luce delle stelle. In questi giorni, però, il potente telescopio ha ottenuto un altro primato: ci ha aiutato a tracciare il profilo molecolare e chimico dei cieli di questo lontano pianeta.

james webb
Rappresentazione artistica di WASP-39b e della sua stella. Credits: NASA, ESA, CSA, Joseph Olmsted (STScI)

Perché è importante lo studio di WASP-29b

WASP-39b è quello che viene definito un “gioviano caldo” e si trova a circa 700 anni luce dalla Terra. È un gigante gassoso con un terzo della massa di Giove, ma la sua atmosfera è più simile a quella di Saturno. Orbita attorno alla sua stella in appena 4 giorni terrestri ed è 8 volte più vicino alla stella stessa di quanto non lo sia Mercurio con il Sole.

Grazie ai sofisticati strumenti del Webb, un gruppo di astronomi è riuscito a individuare la luce proveniente dalla stella mentre filtrava attraverso l’atmosfera di WASP-39b. Si tratta di un processo noto come spettroscopia di trasmissione. Ciò ha consentito agli scienziati di individuare acqua, monossido di carbonio, sodio e potassio, oltre all’anidride carbonica.

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Il team è stato anche in grado di rilevare anidride solforosa: la sua presenza suggerisce che si sta verificando una reazione fotochimica nell’atmosfera, un po’ come accade con il Sole e l’ozono della Terra. Nel caso di WASP-39b, la luce della stella divide l’acqua della sua atmosfera in idrogeno e idrossido, che reagisce con l’idrogeno solforato per produrre anidride solforosa.

Tra l’altro i ricercatori hanno capito che in passato il pianeta si trovava in una posizione diversa rispetto a quella dove si trova oggi. I dati suggeriscono che abbia precedentemente assorbito un’elevata quantità d’acqua e che si sia formato più lontano, nel suo sistema solare. Lo studio degli esopianeti da parte del James Webb è iniziato a luglio e durerà almeno fino al prossimo giugno. Alcuni di questi potrebbero rivelarsi potenzialmente abitabili, ecco perché è così importante questo tipo di ricerca.

Riferimenti: Nature