Nell’ultimo mese, dozzine di incendi hanno bruciato vaste aree di terra in California, Oregon e nello stato di Washington. I satelliti trasportano diversi strumenti che possono fornire non solo immagini, ma tante informazioni complementari necessarie per monitorare gli incendi
Nell’ultimo mese, dozzine di incendi hanno bruciato vaste aree di terra in California, Oregon e nello stato di Washington, uccidendo più di 30 persone e soffocando di fumo la maggior parte degli Stati Uniti occidentali. Mentre le fotografie sono circolate online che mostrano i cieli arancioni apocalittici, i satelliti in orbita attorno alla Terra trasportano diversi strumenti che possono fornire non solo immagini, ma anche una ricchezza di informazioni complementari necessarie per monitorare gli incendi.
Gli incendi
Temperature record, forti venti e temporali hanno creato le condizioni pericolose che hanno consentito agli incendi negli Stati Uniti occidentali di divampare e diffondersi. I pennacchi di fumo degli incendi sono così grandi che hanno attraversato gli Stati Uniti, raggiungendo anche New York sulla costa orientale. Secondo il Copernicus Atmosphere Monitoring Service (CAMS), il fumo raggiungerà l’Europa questo fine settimana.
In questa immagine, catturata dalla missione Sentinel-3 di Copernicus il 16 settembre, si possono vedere incendi bruciare sulla costa occidentale degli Stati Uniti, con fumo che viaggia verso est attraverso il paese. Nel frattempo, l’uragano Sally è visibile mentre giunge sulla costa orientale. L’uragano Sally ha colpito le coste del Golfo in Alabama mercoledì, con velocità del vento di circa 169 km/h registrate, prima di diminuire in una depressione tropicale.
I punti caldi del fuoco
Mentre l’immagine sopra è stata catturata dallo strumento a colori dell’oceano e della terra della missione, che fornisce immagini simili a una telecamera, il radiometro della temperatura del mare e della superficie terrestre della missione registra i punti caldi del fuoco. Lo strumento funziona in modo simile a un termometro: misura la radiazione termica infrarossa per ottenere la temperatura della superficie terrestre. Queste informazioni vengono utilizzate per rilevare e monitorare il calore emesso dagli incendi. Questi due canali antincendio dedicati vengono utilizzati per compilare il World Fire Atlas.
Le immagini mostrano il numero di “hotspot” di fuoco rilevati tra il 1° agosto e il 14 settembre 2019, rispetto al 1° agosto e il 14 settembre 2020. Credit: ESA, CC BY-SA 3.0 IGO
Queste misurazioni sono state effettuate dal Copernicus Sentinel-3A di notte. Confrontando l’attività degli incendi con l’anno precedente, i dati suggeriscono che ci sono stati centinaia di più punti caldi nel 2020 rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Il satellite Sentinel-5P di Copernicus , dedicato al monitoraggio dell’inquinamento atmosferico, ha rilevato le maggiori concentrazioni di monossido di carbonio lungo la costa occidentale. I punti caldi visibili nell’immagine mostrano le posizioni precise degli incendi, che sono state identificate in grassetto.
Problema monossido di carbonio
Mentre il monossido di carbonio è comunemente associato al traffico, l’aumento delle concentrazioni deriva dagli incendi. Una volta nell’aria, il monossido di carbonio può causare problemi all’uomo riducendo la quantità di ossigeno che può essere trasportato nel flusso sanguigno.
Credit: ESA, CC BY-SA 3.0 IGO
L’immagine sotto, acquisita il 9 settembre 2020, mostra alcuni degli incendi nell’Oregon. La vista a sinistra mostra l’area interessata catturata dallo strumento simile a una telecamera a bordo del satellite, mentre quello a destra utilizza le bande SWIR dello stesso strumento che penetrano nel fumo del fuoco e forniscono una visione più chiara dell’incendio.
Le immagini ottiche catturate dalla missione Copernicus Sentinel-2 sono state utilizzate anche per fotografare gli incendi. Ciascuno dei due satelliti trasporta una telecamera ad alta risoluzione che riprende la superficie terrestre in 13 bande spettrali.
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