Il James Webb ha fotografato la nebulosa planetaria dell’Anello Meridionale svelando dettagli mai visti prima.

Alcune stelle danno il meglio di sé alla fine della loro storia. Tra le prime straordinarie immagini svelate dalla NASA il 12 luglio, il James Webb ha catturato l’ultima fase di questa nebulosa planetaria, catalogata come NGC 3132 e conosciuta informalmente come la Nebulosa dell’Anello Meridionale. La nebulosa dista a circa 2.500 anni luce da noi e la stella più fioca al centro di questa scena ha emesso anelli di gas e polvere per migliaia di anni in tutte le direzioni. Il telescopio spaziale ha ora svelato che questa stella è ammantata di polvere.

Webb consentirà agli astronomi di approfondire molti più dettagli sulle nebulose planetarie come questa: nubi di gas e polvere espulse dalle stelle morenti. Capire quali molecole sono presenti e dove si trovano nei gusci di gas e polvere aiuterà i ricercatori ad affinare la loro conoscenza di questi oggetti.

La Nebulosa Anello Meridionale ripresa dal James Webb. Credits: NASA, ESA, CSA, and STScI

Il dettaglio della Nebulosa Anello

L’immagine mostra la Nebulosa Anello Meridionale quasi di fronte, ma se potessimo ruotarla per vederla di taglio, la sua forma tridimensionale somiglierebbe a due ciotole poste insieme nella parte inferiore che si aprono l’una dall’altra con un grande foro al centro.

Due stelle, che sono bloccate in un’orbita stretta, hanno modellato il paesaggio locale e le immagini a infrarossi di Webb hanno mostrato nuovi dettagli di questo sistema complesso. Le stelle – e i loro strati di luce – sono prominenti nell’immagine della NIRCam (Near-Infrared Camera) di Webb a sinistra, mentre l’immagine del Mid-Infrared Instrument (MIRI) di Webb a destra ha mostrato per la prima volta che la seconda stella è circondata da polvere. Inoltre, la stella più luminosa si trova in una fase precedente della sua evoluzione stellare e probabilmente espellerà la propria nebulosa planetaria in futuro.

Nel frattempo, la stella più luminosa influenza l’aspetto della nebulosa. Mentre le due continuano a orbitare l’una intorno all’altra, mescolano le nubi di gas e polvere causando schemi asimmetrici.

Ogni strato visibile rappresenta un momento in cui la stella più debole ha perso parte della sua massa. I gusci di gas più larghi verso le aree esterne dell’immagine sono stati espulsi in precedenza mentre quelli più vicini alla stella sono i più recenti. Tracciare queste espulsioni di massa consente ai ricercatori di conoscere la storia del sistema.

Le osservazioni effettuate con NIRCam hanno rivelato anche raggi di luce estremamente sottili attorno alla nebulosa planetaria. I raggi emessi dalle stelle centrali fuoriescono dove ci sono buchi nel gas e nella polvere, proprio come la luce del Sole attraverso le fessure di una nuvola.

Poiché le nebulose planetarie esistono da decine di migliaia di anni, osservare la nebulosa è come guardare un film al rallentatore. Ogni guscio emesso dalla stella offre ai ricercatori la capacità di misurare con precisione il gas e la polvere che sono presenti al suo interno.

Quando la stella espelle strati di materiale, polvere e molecole si formano al loro interno, cambiando il paesaggio anche quando la stella continua a espellere materiale. Questa polvere finirà per arricchire le aree circostanti, espandendosi in quello che è noto come “mezzo interstellare”. E poiché è molto longevo, la polvere potrebbe finire per viaggiare nello spazio per miliardi di anni e finire per essere assorbita da una nuova stella o pianeta.

Tra alcune migliaia di anni, questi delicati strati di gas e polvere si dissiperanno nello spazio circostante e non saranno più visibili.

Riferimenti: NASA

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