Due possibili alternative sono allo studio nell’agenzia spaziale cinese per la ‘conquista’ di Callisto

Callisto è una grande luna in orbita attorno a Giove. Ha una superficie antica, piena di crateri, che indica processi geologici probabilmente morti. Tuttavia, si pensa che possa contenere un oceano sotterraneo. Non è chiaro se l’oceano possa avere vita, vista l’apparente assenza di attività geologica. Callisto merita osservazioni speciali, questa grande luna potrebbe riservarci delle sorprese.

Luna, Callisto e Terra, nelle dovute proporzioni.

Un destino giá visitato

Callisto è stata oggetto di numerosi flybys, ovvero, sorvoli ravvicinati, tipo la lunga missione Galileo su Giove negli anni ’90 e 2000. Una missione ESA imminente chiamata JUICE (Jupiter Icy Moon Explorer) si concentrerà su tre gelide lune di Giove, tra cui Callisto, per ottenere maggiori informazioni sul suo ambiente. JUICE é prevista operativa in loco per il 2030.

Rappresentazione artistica della missione Juicy

Missione attuale su Giove

La NASA ha una missione su Giove in questo momento, chiamata Juno, progettata per studiare l’atmosfera e l’ambiente di Giove, ha ripreso Callisto da una certa distanza. Diverse lune ghiacciate del sistema solare sono state oggetto di esplorazione negli ultimi anni, perché le loro caratteristiche indicano la possibile presenza di vita, ancorché primitiva.

Juno – NASA

La sonda Cassini , ha orbitato attorno a Saturno dal 2004 al 2017, e ha scoperto ampie prove di geyser sulla luna Encelado. Altre lune ghiacciate includono Tritone (luna di Nettuno, ripresa dalla Voyager 2 ed Europa (altra luna ghiacciata di Giove). In generale, si suppone (con valide argomentazioni) che queste lune mantengano oceani liquidi sotto la loro crosta, a causa del moto gravitazionale dei loro pianeti giganti.

Tritone, vista da Voyager 2

La Cina sta facendo passi da gigante nella ricerca spaziale, riportando addirittura campioni dalla Luna, e inviando la sua prima missione su Marte. L’agenzia spaziale ha in progetto di concludere il decennio lanciando una sonda su Giove, la quale potrebbe includere un lander diretto alla luna Callisto.

Callisto.

La Cina aveva già accennato in precedenza l’intenzione di inviare missioni sui pianeti esterni. Gli scienziati cinesi, insieme a collaboratori europei, stanno sviluppando i piani per due distinti concetti di missione di Giove, uno dei quali probabilmente andrà avanti. Entrambi cercano di svelare misteri, origini e funzionamento del pianeta, utilizzando una sonda principale coadiuvata da uno o più veicoli di appoggio.

Il simbolo dell’agenzia spaziale cinese.

Le missioni in competizione sono chiamate Jupiter Callisto Orbiter e Jupiter System Observer, o rispettivamente JCO e JSO.

Entrambe sarebbero lanciate nel 2029, con arrivo ​​nel 2035, dopo un flyby su Venere e due sulla Terra. JCO e JSO studieranno le dimensioni, la massa e la composizione dei satelliti irregolari di Giove, le missioni dovranno integrare le missioni Europa Clipper e Lucy della NASA, così come la missione JUICE dell’Agenzia spaziale europea .

Sia JCO che JSO potrebbero trasportare dei CubeSats, mini satelliti con carichi utili, tipo rivelatori di particelle, per eseguire il primo studio approfondito del campo magnetico di Giove.

Rappresentazione artistica di un CubeSat.

Il Giove Callisto Orbiter visiterebbe diversi satelliti irregolari prima di entrare in orbita polare attorno a Callisto. In questo scenario, é incluso un possibile lander che, come i “colleghi” lunari Chang’e, fornirebbe informazioni senza precedenti sulla formazione e l’evoluzione della luna.

Callisto.

Callisto è la più esterna delle quattro lune viste da Galileo nel 1610, é abbastanza lontana da Giove per presumere che la gravità del pianeta gigante non riscaldi il suo interno come Io, Europa e Ganimede. Probabilmente si è formata con materiale rimanente di Giove e da allora è rimasta per lo più inattiva, con solo impatti di asteroidi a modificare la sua superficie. La luna Callisto é quindi una prova della storia del primo sistema di Giove e del nostro sistema solare in generale, solo questo giustificherebbe l’invio di un lander per studiarne la superficie.

Il lander inviato su Callisto potrebbe essere simile a quelli giá inviati sulla Luna terrestre.

Ha un’atmosfera sottile con piccole quantità di ossigeno, molto interessante dal punto di vista scientifico, nonostante sia meno affascinante delle altre lune oceaniche Europa e Ganimede, e della vulcanica Io. Callisto è la luna gioviana meno impegnativa su cui atterrare: è leggermente più grande della luna terrestre e ha una superficie relativamente piatta. Si trova anche sufficientemente al di fuori dell’intenso campo di radiazioni di Giove.

Jupiter System Observer

Il Jupiter System Observer, invece di un possibile atterraggio su Callisto, sceglierebbe di concentrarsi su Io. La sonda JSO eseguirà diversi flybys di Io, studiando come la gravità di Giove traziona la luna, alimentando la sua attività vulcanica. JSO studierebbe anche la massa, la densità, la dinamica e la composizione chimica dei satelliti irregolari, fornendo informazioni su questi resti della formazione di Giove.

Alla fine della sua missione principale, JSO potrebbe essere inviata in orbita attorno al punto L1 (Lagrange-1) Sole-Giove, dove la gravità del pianeta si bilancia con quella del Sole cosicché la sonda spaziale potrebbe rimanere lì per lunghi periodi di tempo.

Da questo punto unico, dove nessun veicolo spaziale é mai stato prima, JSO potrebbe monitorare il vento solare al di fuori del campo magnetico di Giove e osservare da lontano le lune gioviane irregolari.

Le due missioni in corsa sono molto ambiziose, ma non sono uscite dal nulla. Una lettera di intenzioni, pubblicata alla fine del 2016 afferma che la Cina “condurrà ulteriori studi e ricerche tecnologiche chiave sul recupero di campioni da Marte, l’ esplorazione di asteroidi , l’esplorazione del sistema di Giove e l’esplorazione del pianeta in volo”. I concetti JCO e JSO sono molto più dettagliati e mirati di altri presentati in precedenza e rimasti appena come bozze rudimentali di missione. Entrambe le missioni si basano sui successi ingegneristici delle missioni Chang’e e di Tianwen-1, e hanno il supporto di figure di spicco del settore della scienza spaziale cinese. Tuttavia, entrambe le missioni richiederanno progressi significativi nella propulsione elettrica, sfruttamento dell’energia solare e nel monitoraggio e nelle comunicazioni dei veicoli spaziali. Ulteriori workshop e riunioni sugli obiettivi scientifici e sulla potenziale cooperazione internazionale diranno se ci sarà un concreto sviluppo, una volta che le restrizioni sulla pandemia COVID-19 saranno allentate.

Credit immagini: NASA-ESA-CSNA

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