KOI-5Ab: “L’esopianeta resuscitato!”. Ecco la storia di una riscoperta

Tutto ha inizio nell’orami lontano 2009, anno in cui la missione Kepler della NASA si accinge a scoprire nuovi “mondi” . Fra i primi oggetti osservati ce n’è uno assai bizzarro che parrebbe essere un esopianeta, simile a Giove e Saturno, orbitante intorno ad un sistema a 3 stelle! Kepler lo chiama KOI-5Ab. I dati tuttavia, non sono di facile interpretazione e quello che sembrerebbe essere un pianeta, in realtà, potrebbe essere anche un semplice “glich” generato da una delle stelle che fanno parte del sistema triplo. Intanto il numero dei candidati esopianeti scoperti da Kepler aumenta, anche essi in attesa di conferma ma con dati di più facile lettura. Gli anni passano ed in breve KOI-5Ab è solo un nebuloso ricordo, una sigla di un oggetto osservato, un insieme di lettere e numeri, dimenticato in chissà quale anonima cartella di un altrettanto anonimo database. Questo almeno, è quanto successo fino ad ora.

Esopianeti
Telescopio Kepler in una rappresentazione artistica. Credit: NASA

La resurrezione del Titano

A distanza di 11 anni, infatti, come un Titano risorto dagli abissi del Tartaro, così lo strano esopianeta o presunto tale, torna protagonista e tutto questo grazie alla missione TESS. Come per Kepler, anche TESS ha l’arduo compito di “scovare” esopianeti studiando la curva di luce delle stelle alla ricerca di una qualche variazione di essa che porti la “firma” di un esopianeta. Ricordiamo infatti, che uno dei metodi utilizzati per rilevare esopianeti consiste proprio nell’osservazione della curva di luce di una stella, di norma costante, ma che subisce un certo decremento se soggetta al passaggio di un pianeta che la oscura parzialmente.

Ebbene, quando TESS è tornata ad osservare il sistema KOI-5 ha riscoperto anche KOI-5Ab ridestando, con esso, l’interesse degli scienziati.

TESS in una rappresentazione artistica. Credit: NASA
Esempio di transito con curva che TESS e Kepler rilevano.

Non solo TESS…

In ossequio alla verità però, è bene sottolineare che il merito di questa “resurrezione” non è da attribuirsi esclusivamente a TESS, ma manche ai dati ottenuti dall’osservatorio Keck, il quale misura le minime oscillazioni che una stella subisce mentre un pianeta le orbita intorno generando una specie di gancio gravitazionale. Questa tecnica è conosciuta come metodo delle velocità radiali e si basa proprio sull’analisi degli spettri stellari. Terminate le analisi e tutti i dovuti calcoli, il risultato ancora una volta si è dimostrato lo stesso: lì c’è un pianeta, simile a Giove e Saturno, che orbita intorno alla sua stella, che a sua volta fa parte di un sistema composto da ben 3 stelle. Grazie a questa metodi alternativi di indagine, non di rado utilizzati come follow-up, si è riusciti a confermare la reale esistenza del pianeta andando ad escludere con certezza possibili “falsi positivi”.

Esempio del metodo delle velocità radiali Credit: ESO

KOI-5 Ab che cosa sappiamo ora

I dati di TESS, tuttavia, non si sono limitati solo a “riscoprire” il pianeta perduto, ma ne hanno ottenuto un vero e proprio identikit. Sappiamo, ad esempio, che KOI-5 Ab ha circa la metà della massa di Saturno, orbita in 5 giorni intorno alla stella principale A che a sua volta, come già detto in precedenza, fa parte di un sistema stellare triplo costituito da A, B, C dove A e B orbitano fra loro in 30 anni mentre C compie un orbita esterna ad entrambe le stelle in circa 400 anni. Altro dato assai interessante è associato alla bizzarra orbita che il pianeta descrive, disallineata rispetto al paino della stella B, cosa che invece non ci si aspetterebbe se le stelle ed il pianeta fossero frutto del medesimo disco di materiale vorticoso. Cosa abbia determinato tale disallineamento non è ancora chiaro agli scienziati, i quali però ipotizzano che tale fenomeno sia imputabile ad uno “sgambetto” gravitazionale che la stella B avrebbe compito a danno del pianeta facendolo “capitombolare” verso l’interno.

Schema del sistema KOI-5. Credit: NASA

In conclusione…perle rare.

I risultati sono davvero interessanti e lasciano molti scenari aperti, non è infatti cosa di tutti i giorni trovare un pianeta in orbita intorno ad un sistema a 3 stelle.

“Altro che Tatooine!” verrebbe da dire.

Il pianeta TATOOINE della saga STAR WARS, che orbita intorno ad un sistema binario.

Questa non è solo una grande scoperta, ma è anche la dimostrazione di quanto importante sia la rete di strumenti in orbita e sulla Terra capaci di collaborare per arrivare a vedere , come dice il poeta lì “dove l’occhio umano si interrompe”, alla scoperta di sempre nuovi ed infiniti mondi.

CREDITS: https://www.nasa.gov/feature/ames/planetary-sleuthing-finds-triple-star-world

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