La costellazione Freccia è considerata la terza costellazione più piccola del cielo, dopo il Cavallino e la Croce del Sud

Della costellazione Freccia quasi tutti almeno una volta ne hanno sentito parlare e sono riusciti ad avvistarla. Si tratta di una costellazione estiva che in latino è chiamata Sagitta. Il suo nome, tuttavia, non ha nulla a che vedere con la costellazione zodiacale che prende il nome dal Sagittario. Sagitta è una delle 48 costellazioni elencate da Tolomeo ed è annoverata tra le 88 costellazioni moderne.

La costellazione della Freccia
La costellazione della Freccia. Credit: Stellarium

Le stelle della costellazione

Le stelle di Sagitta sono piuttosto deboli anche se è possibile percepire la disposizione delle quattro stelle che ricordano una freccia: queste sono disposte a circa dieci gradi a nord di Altair, cioè dell’aquila. Sagitta si pone su un tratto oscurato della Via Lattea, poiché la Fenditura dell’Aquila è quasi in grado di coprirla. Sebbene la costellazione non sia composta da stelle luminose, è percettibile anche ad occhio nudo o con attrezzature non professionali: da tutta la Terra è possibile avere una discreta visione della costellazione, tranne che nelle sue parti meridionali. Durante l’estate boreale (tra settembre e giugno) sarà possibile visionare la Freccia. Se invece si risiede nell’emisfero nord, Sagitta si osserva fino ad autunno inoltrato.

La Fenditura dell'Aquila
La Fenditura dell’Aquila. Credit: Brocken Inaglory

La mitologia di Ercole e Prometeo

La mitologia legata alla costellazione della Freccia è varia. Sin dall’antichità molte sono le civiltà che l’avevano individuata e attorno a questa figura stilizzata sono state tramandate molte storie. Ebrei, Greci, Persiani e Romani hanno dato la loro versione sull’origine della costellazione e quelle che sono arrivate fino a noi sono principalmente due, riferite a Ercole e all’Aquila.

Ercole e Prometeo
Ercole e Prometeo

Si narra che Ercole come undicesima fatica dovesse liberare il titano Prometeo dalla morsa di un’aquila. Vi ricordo che Prometeo rubò il fuoco agli dei e sfidò l’ira di Zeus, il quale decise perciò di incatenarlo ad una roccia del Caucaso, dove un’aquila gli avrebbe mangiato il fegato. Il titano, essendo immortale, ogni giorno riusciva a rigenerare il suo fegato e per questo l’aquila ogni giorno tornava sul monte per fargli del male. Si trattava di una tortura eterna che Ercole riuscì ad evitare liberando Prometeo e uccidendo l’aquila scoccando una freccia.

Ercole
Ercole

In un altro mito la freccia della costellazione sarebbe quella con la quale l’eroe in una delle dodici fatiche uccise gli uccelli che infestavano la palude di Stinfalo, che seminavano il terrore in Arcadia ghermendo uomini ed animali (rappresentati da Cigno, Aquila e Lira, qui interpretata come avvoltoio). La freccia, inoltre, viene anche paragonata a quella di Cupido o Eros, che accese la passione di Zeus per Ganimede; oppure come un dardo scoccato dall’arco del Sagittario verso lo scorpione, per vendicare la morte di Orione, avvenuta a causa sua.

Passione Astronomia consiglia...
  • Periodo di prova gratuito ad Amazon Kindle Unlimited grazie a Passione Astronomia clicca qui
  • Lo store astronomico clicca qui