C’è quella più alta mai prodotta in laboratorio e la massima teorica possibile. Ecco i limiti oltre i quali il progresso umano non è ancora riuscito ad arrivare.

Della temperatura minima teorica possibile ne avevamo già parlato approfonditamente nell’articolo dedicato al cosiddetto “zero assoluto”. In tanti, però, ci state chiedendo se esista una temperatura massima nell’universo, oltre la quale non si può andare. L’argomento, in questo caso, è un po’ più complesso e richiede delle doverose precisazioni. Mettetevi comodi e godetevi la lettura.

Partiamo dal presupposto che il corpo umano ha una temperatura limite di 42°, oltre la quale si rischia la morte. Della temperatura più alta mai raggiunta sulla Terra, invece, ne avevamo parlato qui ed è una di quelle cose che piace agli amanti dei record. Ma qual è la massima temperatura mai raggiunta nell’universo e saremmo in grado di replicarla in laboratorio?

Temperatura più alta
La temperatura più alta mai raggiunta nell’universo, in una rappresentazione di ractapopulous (Pixabay)

La temperatura più alta mai raggiunta dall’uomo e quella massima teorica possibile

Andiamo per gradi, letteralmente, partendo sempre da ciò che sappiamo. Il nucleo di una stella come il Sole raggiunge i 15 milioni di gradi Celsius, che però non sono niente rispetto a quelli di un’esplosione termonucleare (350 milioni di gradi Celsius). A sua volta questa temperatura è molto più piccola dei 3 miliardi di gradi Celsius che può raggiungere il nucleo di una Supernova. Nel 2010, tra l’altro, gli scienziati del Dipartimento dell’Energia di New York usarono un enorme acceleratore di particelle allo scopo di generare esplosioni di ioni di piombo ad altissima temperatura. Ebbene, in quell’occasione si riuscirono a raggiungere i 4mila miliardi di gradi Celsius, la temperatura più alta mai registrata in laboratorio. Fu un primo passo importante per avvicinarci a quella che doveva esserci poche frazioni di secondo dopo la nascita dell’universo. Si tratta di una temperatura 100mila volte maggiore di quella che c’è all’interno del Sole e che superò del 30% quella precedente, registrata in un laboratorio Usa di Brookeven. Ma torniamo al nostro Big Bang.

Ci sentite spesso ripetere che subito dopo la sua nascita l’universo fosse un brodo di quark, gluoni ed elettroni. Parliamo di TeraKelvin, un valore inimmaginabile in cui la materia diventa appunto, una specie di brodo primordiale. Ma quella più alta teorica possibile è, udite udite, la cosiddetta temperatura di Planck, ovvero quella più elevata ammessa dalla meccanica quantistica. Si pensa sia quella a cui evapori un buco nero e, appunto, quella iniziale del Big Bang: 141 seguito da trenta zeri! È un valore legato alla lunghezza d’onda, la minore possibile nell’universo, chiamata appunto lunghezza di Planck (1,62 × 10^-26 nanometri).

Riferimenti: