Il rover della NASA Perseverance ha trovato importanti indizi che indicano la presenza di molecole organiche su Marte. Una delle ipotesi per l’origine di queste molecole prevede antiche forme di vita elementari.  

Un nuovo studio recentemente pubblicato sulla rivista Nature, tra i cui co-autori troviamo anche Teresa Fornaro dell’Istituto Nazionale di Astrofisica, riporta il rilevamento di molecole organiche da parte del rover Perseverance su Marte, all’interno del cratere Jezero, bacino ormai arido di un antichissimo lago che potrebbe contenere le tracce di passate forme di vita marziana. Lo studio ha inoltre confermato la presenza di un ciclo geochimico sul Pianeta Rosso molto più complesso di quanto si pensasse, suggerendo l’esistenza di diversi serbatoi distinti di potenziali composti organici.  

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Il cratere marziano Jezero e il percorso previsto per il rover Perseverance nel 2023. Crediti: NASA/JPL-Caltech

L’origine di queste molecole rimane da chiarire: la materia organica può infatti formarsi a partire da vari processi, non solo legati alla vita, ma anche per esempio da processi geologici e reazioni chimiche. Attualmente gli scienziati hanno formulato diverse ipotesi, tra cui tre principali: la prima prevede la sintesi delle molecole in processi geochimici avvenuti in presenza di acqua, la seconda indica che le molecole possano essere state sintetizzate nello spazio e successivamente portate su Marte attraverso meteoriti, e la terza, senza dubbio la più affascinante, individua i responsabili della presenza di queste molecole in antiche forme di vita elementari come microrganismi. 

Per mappare la distribuzione di queste molecole, gli scienziati hanno utilizzato uno strumento a bordo del rover Perseverance chiamato Scanning Habitable Environments with Raman and Luminescence for Organics and Chemicals (SHERLOC), che ha analizzato alcuni campioni di rocce ignee.

Il sito scelto per l’atterraggio del rover Perseverance, all’interno del cratere Jezero, potrebbe offrire un elevata possibilità di trovare prove di abitabilità passata: essendo un antico bacino lacustre, contiene una serie di minerali, tra cui carbonati, argille e solfati, che potrebbero conservare materiali organici e possibili segnali di vita antica. 

Fonti: https://www.eurekalert.org/news-releases/995368, https://www.media.inaf.it/2023/07/12/molecole-organiche-marte-sherloc/