Ci affascina da secoli, ispirando astronomi, scrittori di fantascienza e non pochi imprenditori delle stelle, che hanno in programma di finanziare missioni private su Marte. Ma metteremo davvero mai piede sul pianeta rosso, dove un anno dura 687 giorni?

Marte ci invita. Il mondo più vicino e simile alla Terra brilla di un bagliore rossastro nel cielo notturno, richiamando la nostra curiosità e il nostro inesauribile spirito di avventura. Fa freddo, ma non troppo. Una giornata su Marte dura circa 24 ore, come sulla Terra… ma qui finiscono le analogie con il nostro pianeta. La sottile atmosfera di Marte è composta per il 95% da anidride carbonica irrespirabile, a meno dell’1% della pressione atmosferica della Terra, e le notti in inverno possono raggiungere i -140 °C. Marte ha un decimo della massa della Terra, quindi la gravità ha solo un terzo dell’attrazione che sperimentiamo qui.

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Quando arriveremo su Marte?

Dopo le missioni Apollo sulla Luna, l’invio di astronauti su Marte sembrava il successivo passo logico da fare, ma sarebbe stato un “salto da gigante”, politicamente e finanziariamente. Lo spazio è grande: mentre gli astronauti dell’Apollo impiegarono solo 4 giorni per raggiungere la Luna, con la tecnologia attuale ci vorrebbero circa 9 mesi per raggiungere Marte. Nel momento in cui i pianeti si allineano favorevolmente per un ritorno, una missione completa potrebbe durare due o tre anni. Durante tutto questo tempo, gli astronauti avrebbero bisogno di cibo, acqua e ossigeno, oltre ad un’adeguata protezione dalle radiazioni.

Prima o poi ci andremo

Neanche il tasso di successo delle missioni robotiche ispira particolare fiducia. Finora la Russia ha lanciato 21 razzi diretti verso il pianeta rosso, inclusi cinque lander senza pilota, ma solo due orbiter hanno completato le loro missioni. Gli Stati Uniti hanno avuto più successo, perdendo solo cinque missioni su 23. Chiaramente è necessario un ulteriore lavoro prima di poter prendere in considerazione l’idea di inviare esseri umani su Marte. Ma prima o poi andremo. Con la volontà politica, potrebbe avvenire entro 20 anni. E una cosa che si può fare nel frattempo è testare la resilienza psicologica umana per una simile missione.

I problemi che riguardano l’invio di esseri umani su Marte

Marte e la vita
Marte

L’attuale detentore del record per il volo spaziale più lungo è l’astronauta russo Valeri Polyakov, tornato sulla Terra nel 1995 dopo 437 giorni nello spazio. Tale impresa mette alla prova la capacità del corpo umano di resistere alla perdita di muscoli e ossa associata alla mancanza di gravità ed è un test psicologico di volontà e resistenza. E mentre il contatto con gli astronauti sulla Stazione Spaziale Internazionale (ISS) è semplice, poiché richiede solo una frazione di secondo per trasmettere messaggi da e verso la Terra, i segnali radio impiegherebbero 20 minuti per raggiungere Marte, quindi gli astronauti si sentirebbero molto più isolati e questo non fa che aggiungere ulteriore stress psicologico all’equipaggio.

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Le missioni in programma verso Marte

Il presidente della Mars Society, Robert Zubrin, ha un piano che, a suo avviso, sarà più sicuro ed economico di qualsiasi altro. Prevede il lancio di un veicolo spaziale senza pilota che atterrerebbe su Marte e utilizzerebbe l’energia solare (o nucleare) e l’idrogeno per produrre metano e ossigeno dalla CO2 marziana. In altre parole, carburante per missili. Ciò significa che gli umani partirebbero solo una volta saputo che ci sarebbe un veicolo di ritorno pronto ad attenderli su Marte.

E la NASA?

I piani della NASA sono più cauti. Implicano lo spostamento di missioni umane di lunga durata fuori dalla ISS per orbitare attorno alla Luna nei prossimi anni, continuando al contempo l’esplorazione scientifica di Marte. Per l’Agenzia spaziale statunitense l’arrivo su Marte non ci sarà prima del 2030, per non parlare dell’atterraggio vero e proprio sul pianeta. Nel frattempo, Elon Musk, fondatore di SpaceX, ha già i suoi piani. Ha un contratto con la NASA per la consegna di rifornimenti alla ISS e spera di poter contribuire ad una missione umana sul pianeta rosso. “Marte è qualcosa che possiamo realizzare nel corso della nostra vita”, ha detto Musk.

Che ne pensate?

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