Grazie alle osservazioni combinate di due importanti telescopi australiani, gli astronomi sono riusciti a risolvere uno dei misteri della nostra galassia.

L’unione fa la forza. È proprio il caso di dirlo, dato che grazie a due programmi di ricerca astronomica chiamati EMU e PEGASUS, gli astronomi sono riusciti a risolvere uno dei più antichi misteri che riguardano la Via Lattea: dove sono tutti i resti di supernova? Un resto di supernova non è altro che una nube di gas e polvere che segna l’ultima fase della vita di una stella. I modelli ne prevedono cinque volte di più, rispetto a quelli che siamo riusciti ad osservare. Combinando le osservazioni di due radiotelescopi australiani, siamo riusciti ad arrivare ad un ottimo risultato: questa è l’immagine più dettagliata del piano galattico della Via Lattea.

Cosa rivela la nuova immagine della Via Lattea

via lattea
La nuova immagine della Via Lattea. Credit: EMU/PEGASUS

La nuova foto rivela nubi grumose e filamenti che rappresentano l’idrogeno che riempie lo spazio tra le stelle. Nella foto sono perfettamente visibili le aree in cui si stanno formando nuove stelle, così come i famosi resti di supernova. In questa piccola zona della Via Lattea (l’1% pensate) abbiamo scoperto più di 20 nuovi possibili resti di supernova. Ma perché siamo riusciti a vederli, mentre prima non potevamo? La risposta sta nella potenza dei nuovi strumenti con cui stiamo osservando la nostra galassia.

EMU misurerà circa 40 milioni di nuove galassie lontane e buchi neri supermassicci, per aiutarci a capire come le galassie sono cambiate nel corso della storia. Per qualsiasi telescopio, la dimensione delle sue immagini dipende dalla sua apertura. Interferometri come l’ASKAP hanno 36 parabole (ciascuna di 12 metri di diametro) ma che messe insieme simulano la potenza di un singolo enorme telescopio. Il progetto PEGASUS ha fatto il resto, dando al telescopio i dettagli mancanti delle emissioni radio, che ci hanno rivelato le gemme nascoste nella nostra galassia.

Riferimenti: The conversation