Secondo gli scienziati, questo mostro cosmico sta mangiando mezzo sole all’anno, mentre rilascia gli avanzi stellari sotto forma di potentissimi getti.

Grazie alle osservazioni di alcuni misteriosi getti di luce, gli astronomi sono riusciti a rilevare il più lontano “pasto stellare” mai osservato fino ad oggi. In sostanza si tratta di un buco nero supermassiccio che si trova al centro di una lontana galassia, mentre inghiotte una stella e ne espelle i resti attraverso questi getti di energia. L’osservazione di questo evento cosmico è stata possibile grazie al Very Large Telescope dell’ESO, che si trova in Cile.

Come è stato rilevato il buco nero che inghiotte la stella

È la prima volta che un evento di questa portata viene osservato tramite luce visibile, e non nell’infrarosso. A febbraio scorso i telescopi avevano notato un’insolita fonte di luce proveniente dai confini dell’universo. All’inizio gli astronomi avevano pensato che l’evento AT2022cmc fosse un lampo di raggi gamma, una delle sorgenti più potenti nell’universo.

Dopo aver puntato i telescopi in quella direzione, però, ci si è resi conto che si tratta di un buco nero supermassiccio nel bel mezzo di un pasto stellare. Fra l’altro i dati raccolti dal TGT dell’ESO hanno consentito agli scienziati di localizzare la sorgente a una distanza senza precedenti nella storia di questi eventi. Pensate che la luce prodotta da AT2022cmc ha iniziato il suo viaggio quando l’universo aveva circa un terzo della sua età attuale.

Si tratta comunque di un evento piuttosto raro. Quando una stella si avvicina troppo a un buco nero viene fatta a pezzi in quello che viene chiamato evento di “rottura mareale”. Circa l’1% di questi eventi provoca l’espulsione di getti di plasma e radiazioni dai poli del buco nero rotante, spiegano gli scienziati. È un po’ come premere al centro di un tubetto di dentifricio: il materiale tenterebbe di uscire da entrambe le estremità ed è proprio quello che accade con questi getti di “avanzi stellari”.

Riferimenti: ESO

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