Pso J030947+27 risale a circa 13 miliardi di anni fa: praticamente l’Universo era nato da appena 800 milioni di anni.

Pso J030947+27, questo è il suo nome, ad oggi è il blazar più distante mai osservato. La sua “luce” che osserviamo oggi è stata emessa quando l’universo aveva meno di un miliardo di anni. La scoperta è stata possibile grazie ad un team di ricercatori guidato da Silvia Belladitta, dell’Università dell’Insubria, sotto la supervisione di Alberto Moretti e Alessandro Caccianiga. Pso J030947+27 Le osservazioni ai raggi X effettuate con il telescopio Xrt a bordo del satellite Swift hanno permesso di stabilire che Pso J0309+27 è la sorgente più luminosa mai osservata.

Blazar
Rappresentazione artistica di un Blazar. Credit: NASA

Pso J0309+27 è alimentato da buco nero con una massa pari a circa un miliardo di volte quella del Sole. Grazie a questa scoperta, è possibile affermare che già nel primo miliardo di anni di vita dell’universo esistevano un grande numero di buchi neri massicci.

Ma cos’è un Blazar?

I Blazar sono sorgenti elettromagnetiche ad alta intensità nelle bande radio, X e Gamma. Sono dei Nuclei Attivi Galattici (la luminosità è dominata da una sorgente non stellare).

Una galassia attiva è una galassia dove una frazione significativa dell’energia viene emessa da oggetti diversi dai normali componenti di una galassia.

I blazar provengono dall’interno del nucleo della galassia attiva dove si trova “ospite” un buco nero super massiccio.

Il buco nero è circondato da un disco di accrescimento che ruota ad altissima velocità. Il disco è composto da gas e plasma ionizzato e produce potentissimi getti relativistici. Pso J030947+27, il blazar è proprio associato al buco nero. Ciò che distingue i blazar è che uno dei getti è diretto più o meno verso la Terra (a differenza dei normali quasars) e dunque la loro luminosità ci appare più intensa di quella che osserveremmo, se il getto fosse puntato in un’altra direzione.

Animazione di un Blazar
Animazione di un Blazar

Ecco il link della pubblicazione: https://www.aanda.org/articles/aa/full_html/2020/03/aa37395-19/aa37395-19.html

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