Il suo nome è GJ 1132 B, ed è il primo caso individuato di esopianeta che ha generato una seconda atmosfera, dopo aver perso quella precedente

Siamo soliti pensare che, quando un pianeta perde la sua atmosfera essa è persa per sempre (come nel caso di Marte). Tuttavia, tramite nuove rilevazioni dal telescopio spaziale Hubble abbiamo da poco rilevato eccezioni a questa regola. Si tratta di GJ 1132 B, un esopianeta roccioso a 42 anni luce di distanza dalla Terra, ma più grande del nostro pianeta, così tanto da classificarlo come una ‘Super Terra‘.

Esopianeta
Immagine artistica dell’esopianeta GJ 1132 b e della sua seconda atmosfera. Credit: NASA/ESA.

L’eccezionalità della scoperta è dovuta al fatto delle origini di GJ 1132 B. Il pianeta era in precedenza un mini-Nettuno: un gigantesco pianeta gassoso quindi, costituito principalmente da un involucro di gas e da un piccolo nucleo roccioso al suo interno. Questa era la prima atmosfera di questo mondo.

Cos’è successo dopo?

I violenti venti stellari hanno disgregato e spazzato via gli involucri gassosi di idrogeno ed elio di questo esopianeta gassoso, in modo che rimanesse scoperto solamente il suo nucleo roccioso. Nucleo roccioso che è ora diventato ciò che è GJ 1132 B. Trovandoci su questo esopianeta ci troveremmo infatti su di un antico nucleo di un gigante gassoso! La vigorosa attività vulcanica su GJ 1132 B ha, infine, ricreato la sua atmosfera. O meglio, una nuova atmosfera. Non solo composta da idrogeno ed elio, ma ricca di idrogeno, acido cianidrico, metano, ammonio e con tracce di idrocarburi. Il vulcanismo ha praticamente espulso in atmosfera i rimanenti chimici del mini-Nettuniano che GJ 1132 B era stato in precedenza.

Regione di spazio attorno al quale si trova l'esopianeta GJ 1132 b, a 42 anni luce da noi
Regione di spazio attorno al quale si trova l’esopianeta GJ 1132 b, a 42 anni luce da noi. Credits: NASA/ESA Hubble Space Telescope.

Questa seconda atmosfera è una finestra nella geologia di un altro mondo”, dice Paul Rimmer (Università di Cambridge e membro del team che ha condotto questa scoperta su GJ 1132 B). “All’inizio pensavamo che questi pianeti altamente irradiati fossero abbastanza noiosi perché credevamo che perdessero le loro atmosfere. Ma abbiamo analizzato le osservazioni esistenti di questo pianeta con Hubble e ci siamo resi conto che c’è un’atmosfera lì”, aggiunge Raissa Estrela, del NASA-JPL.

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