Un recente studio mostra che entro 100 parsec dal Sole potrebbero esserci fino a 10mila esopianeti in grado di sostenere la vita.

Nel 1960, mentre ci si preparava a cercare vita extraterrestre grazie al SETI, il leggendario astronomo Frank Drake svelò la sua equazione per stimare il numero di possibili civiltà presenti nella nostra galassia. Un parametro chiave in questa equazione era il numero di pianeti in grado di sostenere la vita. A quel tempo, gli astronomi non erano ancora certi che altre stelle avessero sistemi di pianeti. Ma grazie a missioni come Kepler, sono stati confermati 5.523 esopianeti e altri 9.867 attendono conferma!

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L’equazione di Drake

La Terra è relativamente giovane nella nostra galassia, essendosi formata circa 4,5 miliardi di anni fa (il che significa che ha meno del 33% dell’età totale dell’Universo). La vita, nel frattempo, ha impiegato circa 500 milioni di anni per emergere dalle condizioni primordiali che esistevano sulla Terra. Circa 500 milioni di anni dopo, la fotosintesi emerse sotto forma di organismi unicellulari che metabolizzarono l’anidride carbonica e produssero ossigeno. Ciò ha gradualmente alterato la composizione chimica della nostra atmosfera, innescando il cosiddetto Grande Evento di Ossidazione circa 2,4 miliardi di anni fa e l’eventuale nascita di forme di vita complesse.

Secondo il nuovo studio, attraverso calcoli che vi risparmiamo, gli scienziati hanno dimostrato che entro 100 parsec dal Sole, potrebbero esserci fino a 10.000 pianeti rocciosi con condizioni molto simili a quelle della Terra. Un altro aspetto interessante di questa ricerca indica che la maggior parte dei pianeti potenzialmente abitabili entro 100 parsec sono probabilmente più antichi del Sistema Solare, confermando che siamo molto… ritardatari in questo gruppo!

Altrettanto interessanti sono le implicazioni che questo studio potrebbe avere sulla ricerca della vita extraterrestre. Utilizzando la linea temporale della Terra e applicando una stima della prevalenza di vita su altri pianeti, gli scienziati sono riusciti a indicare anche quanto sarebbe distante il pianeta extrasolare più vicino che potrebbe ospitare la vita: “Se la vita microbica si è formata non appena la Terra si è raffreddata, allora ci si aspetta che il pianeta più vicino, simile alla Terra, che ospita la vita, sia a meno di 20 PC di distanza, ovvero 65 anni luce”, sostengono gli scienziati.

Riferimenti: Universe Today