Il rover della NASA sta esplorando il Pianeta Rosso, girando intorno al cratere Jezero e ispezionando da vicino questo ex lago.

Di recente il rover Perseverance si è imbattuto in alcune interessanti strutture rocciose circolari su Marte, che hanno attirato l’attenzione degli scienziati. Questo perché assomigliano a quelle formate dai microbi in alcuni laghi della Terra. Ecco perché è così difficile capire cosa potrebbe o meno costituire una prova di vita su Marte.

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Vita su Marte, sapremmo riconoscerla?

Tappeti microbici a Bridger Bay, Antelope Island, Great Salt Lake, nell’ottobre 2013. (Credit: Utah Geological Survey)

“Ero emozionato quando ho visto per la prima volta queste rocce circolari, perché immaginavo che le strutture microbialitiche potessero apparire dopo che un lago si fosse prosciugato e l’erosione avesse preso il sopravvento”, ha detto Steve Ruff, un geologo planetario dell’Arizona specializzato in mineralogia.

Che c’entrano i microbi con la vita su Marte

I microbialiti sono strutture sottomarine simili a rocce che assumono l’aspetto di barriere coralline ma sono costituite principalmente da microbi. “Ma sembrava anche troppo bello per essere vero e ho subito riconosciuto i dettagli che non erano coerenti con un’origine biologica”, ha rivelato Ruff a Space.com.

Ruff ha detto che, poiché si tratta di Marte, senza prove confermate di vita, bisogna sempre presupporre prima che la biologia non sia coinvolta e cercare spiegazioni geologiche. “Solo quando non esiste una spiegazione geologica convincente, la biologia dovrebbe essere presa seriamente in considerazione”, ha concluso Ruff.

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Spiegazioni alternative

Alexis Rodriguez, uno scienziato del Planetary Science Institute di Tucson, in Arizona, ha detto che ciò potrebbe indicare che ci fosse vita in un passato molto lontano di Marte. Ad esempio, Rodriguez ha affermato che la presenza di stromatoliti in un certo ambiente geologico suggerisce una presenza stabile e a lungo termine di acqua liquida, poiché richiedono tempo per la formazione.

“Quindi, la loro esistenza implica che l’acqua in quei luoghi non si è congelata per periodi prolungati, consentendo la continua attività biologica necessaria per la crescita della stromatolite”, ha aggiunto Rodriguez. “Questo ha un peso enorme sulla nostra comprensione del clima primordiale di Marte, soprattutto se fosse molto più freddo di quello della Terra primordiale o se ci si avvicinasse” ha concluso.

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