Un’anomalia durante l’ultimo volo di Ingenuity su Marte ha rischiato di mandare all’aria i piani della NASA per la ricerca di tracce di vita sul pianeta rosso. Ecco cosa è successo.

Il sesto volo di Ingenuity è avvenuto al 91esimo Sol su Marte. Il volo prevedeva l’acquisizione di immagini in volo di una determinata regione scelta dagli astronomi. Al drone è stato ordinato di salire a circa 10 metri, prima di spostarsi orizzontalmente di 150 metri circa a una velocità di 4 metri al secondo. A quel punto, avrebbe dovuto spostarsi ulteriormente di altri 15 metri in direzione sud, scattare foto e volare per riatterrare a nord-est rispetto alla posizione di partenza. Solo che qualcosa è andato storto, soprattutto nell’ultima fase di volo. Ma andiamo con ordine.

Ingenuity
La foto scattata da Ingenuity durante il suo sesto volo su Marte. Credit: NASA/JPL-Caltech

L’anomalia durante l’atterraggio su Marte

È ovvio che più voli si fanno, maggiori sono le possibilità che qualcosa vada storto. Ne abbiamo parlato in un precedente articolo sulla “legge di Murphy”, solo che stavolta gli astronomi della NASA si sono presi un bello spavento. In pratica i primi 150 metri di volo si sono svolti senza particolari intoppi. Verso la fine, però, il drone ha iniziato a oscillare avanti e indietro e questo movimento è durato per tutto il resto del volo. Prima dell’atterraggio (che comunque è avvenuto in sicurezza) i sensori di bordo hanno indicato che Ingenuity aveva riscontrato anomalie di rollio e beccheggio per oltre 20 gradi e strani picchi nel consumo di energia.

Questa sequenza di immagini, scattate il 22 maggio, mostra gli ultimi 29 secondi del sesto volo di Ingenuity su Marte.
Credit: NASA/JPL-Caltech

Cosa ha causato l’anomalia

A circa 54 secondi dall’inizio del volo, si è verificato un problema tecnico nel flusso di immagini scattate dalla telecamera di navigazione. Questa specie di “intoppo” ha causato la perdita di frame ma, cosa più importante, ha comportato la cancellazione di tutte le immagini scattate successivamente. In pratica la fotocamera non è più riuscita a comunicare bene con lo strumento che controlla il volo, portando il computer a correggerle costantemente e a causare, di conseguenza, le oscillazioni che hanno spaventato i tecnici della NASA.

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