Il caldo sta battendo ogni record di temperatura mai registrato nelle stazioni artiche e l’estensione del ghiaccio marino è una delle più basse mai calcolate.

Gli esperti la chiamano la stagione “degli incendi boreali”, ma stavolta si è oltrepassato di gran lunga il punto di non ritorno. L’aumento della temperatura e la grave siccità che si stanno verificando nelle regioni dell’Artico e della Scandinavia non faranno che aumentare il numero di incendi che stanno devastando l’area. Ma andiamo con ordine.

Incendi
Le alte temperature e la grave siccità delle ultime settimane potrebbero contribuire all’aumento del numero degli incendi, nell’Artico e nella Scandinavia. Credit: World Meteorological Organization

Cosa c’entrano gli incendi in Scandinavia con il cambiamento climatico

Secondo gli esperti, ci sono prove crescenti che il cambiamento climatico aumenti la frequenza e la gravità degli incendi di tutto il mondo. Proprio qualche giorno fa parlavamo, in un altro articolo, di quello che sta succedendo in Canada e in Nord America, dove si sono registrati morti per le alte temperature delle ultime settimane.

I sistemi di osservazione globali, tra l’altro, sono stati migliorati negli ultimi 20 anni, grazie a nuove tecnologie che ci consentono di rilevare e monitorare i pericoli di incendi. Il programma Global Atmosphere Watch di WMO ha a disposizione un’ampia rete di partner per rafforzare questi sistemi di previsione.

Oltre alla minaccia diretta di incendi, quando il fuoco divampa vengono rilasciate nell’atmosfera sostanze inquinanti nocive, in particolare come monossido di carbonio, ossidi di azoto e altri composti organici non metanici. Particelle e gas di combustione possono inoltre essere trasportati su lunghe distanze, influenzando negativamente la qualità dell’aria in altre regioni.

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