L’Aurora Boreale fu ripresa da Giuseppe Menardi sulle Dolomiti del Nord Italia il 20 Novembre 2003. Ecco il suo racconto di quei magici momenti

Sono i miei occhi la finestra per il cielo oppure è Il cielo la finestra per i miei occhi? Chi sono.. cosa vedo… quanto vedo… domande incalzanti che corrono con l’uomo dalla notte dei tempi, da quando ha preso coscienza della propria ombra, della propria immagine riflessa. Momenti che ci assalgono soprattutto quando ci immergiamo in qualcosa di grandioso, quando la natura ci emoziona, quando ci sentiamo perfettamente integrati come fossimo noi stessi “tutto ciò che ci circonda”. Ad ogni domanda possiamo dare una risposta, ma limitata ad un piccolo spazio tempo, una piccola fessura sull’infinito…. Mi rendo conto che sono un privilegiato in questo momento, in un luogo davvero stupendo, una corona di cime maestose tutto attorno e tanta incredibile armonia.


Sono partito da casa in fretta, un invito indiscutibile, interiore, un posto unico sul palco d’onore, in scena “l’Aurora Boreale”. Non c’è scaletta, non c’è orario; tutto a sorpresa. Un piccolo assaggio della rappresentazione l’ho avuta prima di partire, evanescenti colpi di luce colorata apparsi a nord della nostra cittadina. Mentre salgo, solo, lungo la pista da sci il gioco sembra finito, c’è tanta luce ovunque nonostante sia una notte senza luna, un chiarore che fa ben sperare. Arrivato più o meno a metà strada ecco apparire qualcosa a est, veli colorati arrivano a sfiorare le Pleiadi, sotto a loro colorazioni sul verde, allo zenit colpi di luce rossastra trafiggono la Via Lattea. Il tempo per scattare due foto e via deciso verso la meta.

Lo spettacolo che si apre agli occhi, di notte, dai 2300 metri delle 5 torri è davvero entusiasmante, brillanti costellazioni si alzano dietro ai giganti di pietra, zuccherati dalla recente nevicata. Posso toccare la Via Lattea con le mani, tantissime stelle unite in un flusso sfavillante, continuo da est a ovest. Non ho il tempo di cambiarmi con qualcosa di asciutto che inizia lo spettacolo. Non mi abituerò mai alla maestosa silhouette della torre grande, attorno alla quale appaiono e scompaiono sanguigni delicati acquarello, si muovono, danzano lasciandosi attraversare dalla luce delle stelle. Sono davvero estasiato non so dove guardare, a ovest il monte Averau viene valorizzato da eteree colorazioni, chiare, verdi, rosse.

Aurora Boreale ripresa presso il Rifugio Scoiattoli, (2.200 m.) il 20/11/2003 tra le ore 22:10 – 22:12. Dati di scatto: Canon EOS D60 digital SLR with a Sigma 15 millimeter lens at f/2.8.
Credit: Giuseppe Menardi


Il cielo mi avvolge, mi abbraccia. Il tempo scorre velocemente, non me ne accorgo. La danza di queste “entità” solitamente riservate a latitudini polari incalza, ora non vanno più via, non spariscono più, altre ne arrivano, sfumature diverse, chiarori, bagliori, ormai è un crescendo. Il cielo è infuocato. Sono estasiato. Tutti gli attori sono in scena; siamo al gran finale, da est a ovest il firmamento risplende di mutevoli colorazioni, è uno spettacolo indefinibile con una coreografia antichissima. Si alzano fiamme di luce bianca in fusione con le diverse tonalità più calde.”Bolle colorate” si muovono, non avrei mai immaginato di assistere ad un tale spettacolo tra le Dolomiti. Sono tanti gli anni che mi vedono la notte “solitario girovago” tra i monti, mi meraviglio sempre, come se mi mancasse la memoria e ogni cosa fosse vissuta per la prima volta.

Questa notte non ho parole, solo “devote”sensazioni. Madre Natura mi ha regalato un momento, non penso agli atomi eccitati da bombardamenti elettromagnetici, non c’è sterile matematica, ma complesse equazioni che producono poesia, cosi come da un “freddo” pentagramma può nascere una sinfonia. Mi abbandono in un grembo di colore. Guerra, terrorismo, paura, non hanno senso in questo momento. L’uomo è nato dal cielo, è nato per stupirsi nel guardare il cielo, per creare il cielo, per tornare… a fondersi nel cielo.

Le parole sono di Giuseppe Menardi relative alla visione dell’Aurora Boreale presso il Rifugio Scoiattoli, (2.200 m.) Cortina d’Ampezzo (BL) il 20 Novembre 2003.

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