Nuove scoperte circa le misteriose “bolle” radio che circondano alcuni buchi neri supermassicci.

In un recente studio pubblicato sulla rivista Astronomy & Astrophysics, è stato studiato l’ammasso di galassie MS0735 e, più in particolare, il buco nero supermassiccio posto al suo centro. Uno dei protagonisti di questa ricerca è stata il Green Bank Telescope (GBT) della National Science Foundation.

Il gas degli ammassi di galassie di solito si raffreddano nel tempo, consentendo la formazione di nuove stelle. A volte, però, il buco nero riscalda nuovamente il gas che lo circonda attraverso violente emissioni provenienti dal suo centro, impedendo osì il raffreddamento e, quindi, la formazione stellare.

Questi potenti getti scavano immense cavità all’interno del mezzo caldo dell’ammasso, spingendo il plasma più lontano dal centro dell’ammasso e sostituendolo con “bolle” che emettono radio. Ulteriori osservazioni sono necessarie per comprendere la natura di questo fenomeno.

A sinistra ci sono le osservazioni del Chandra X-ray Observatory della NASA, mentre a destra quelle dello strumento MUSTANG-2 del GBO. Entrambe mostrano le “cavità” (cerchiate in grigio) scavate dai getti radio (contornate verdi) del buco nero a il centro dell’ammasso di galassie MS0735. I contorni verdi in entrambe le immagini provengono da osservazioni eseguite dal back-end VLITE (Low-band Ionosphere and Transient Experiment) del VLA del Naval Research Laboratory utilizzato sul Very Large Array (VLA) del National Radio Astronomy Observatory (NRAO).

Il team di astronomi ha utilizzato il ricevitore MUSTANG-2 del GBT per visualizzare l’ammasso sfruttando una distorsione della radiazione cosmica di fondo a microonde (radiazione elettromagnetica emessa circa 380 mila anni dopo il Big Bang) dovuta alla diffusione da parte del gas ionizzato dell’ammasso.

Oltre alle osservazioni radio, il team ha incorporato le osservazioni a raggi X esistenti dall’Osservatorio a raggi X Chandra della NASA.

A proposito di buchi neri supermassicci, lo sapevi che recentemente ne è stato osservato uno mentre ribalta il proprio campo magnetico?

Fonti: A&A, GBT.

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