Continuiamo a stupirci: sono stati mappati i campi magnetici al confine del buco nero al centro della galassia M87 a 55 milioni di anni luce dalla Terra. Questa immagine è fondamentale per la comprensione dei getti di energia e materia provenienti dal nucleo
L’Event Horizon Telescope (EHT) continua a stupire: dopo la prima immagine in assoluto di un buco nero datata 19 aprile 2019, ecco come appare il buco nero supermassiccio della galassia M87 in luce polarizzata. Questa tipologia di osservazioni è fondamentale per la comprensione dei getti energetici provenienti dal nucleo. M87, conosciuta anche come Virgo A e NGC 4486, è una galassia ellittica situata in direzione della costellazione della Vergine la sua massa è stimata in almeno mille miliardi di masse solari.
https://www.eso.org/public/italy/images/eso2105a/
La polarizzazione
La polarizzazione è fondamentale per lo studio dei campi magnetici (in questo caso quelli di M87). Funziona come gli occhiali da Sole polarizzati: la luce diventa tale quando passa attraverso alcuni filtri consentendoci una migliore visione quando ci troviamo in presenza di oggetti molto luminosi. Allo stesso modo gli astronomi hanno una visione più nitida di ciò che accade intorno al buco nero riuscendo a mappare le linee del campo magnetico appena al di fuori del buco nero. Tutto ciò è utile per la comprensione dei getti di energia e materia provenienti dal nucleo di M87 (si estendono per oltre 5000 anni luce e c’è ancora tanto da studiare per comprenderli appieno). La materia cade all’interno del buco nero ma una parte di essa sfugge provocando i suddetti getti. Questo nuova immagine rappresenta una pietra miliare per la comprensione proprio di questi ultimi. Per ottenere l’immagine, c’è stata una collaborazione di ben otto telescopi ed è stata ottenuta una risoluzione equivalente a quella necessaria per misurare la lunghezza di una tessera sanitaria sulla superficie della Luna.
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