Temperature record, siccità, scioglimento dei ghiacciai. La crisi climatica si aggrava sempre di più e il film “Don’t look up” ci aveva avvertito con una metafora: se i governi della Terra non agiscono subito, rischiamo l’estinzione. Ecco 5 modi in cui il mondo ce la può fare.

Leonardo DiCaprio e Jennifer Lawrence ci avevano avvisato: “Se non facciamo subito qualcosa, una cometa colpirà la Terra e ci ucciderà tutti”. In qualche modo il film “Don’t look up” (lo trovate ancora su Netflix, qui) aveva affrontato alla perfezione, e con una sana dose di ironia, il fatto che finché le cose non ci toccano, facciamo difficoltà a crederci. Vale per il coronavirus, vale per la crisi climatica. Dall’Italia al Giappone, nell’ultimo mese si sono registrate temperature da record e ondate di caldo anomalo che hanno coinvolto tutto l’emisfero settentrionale. La colonnina di mercurio ha superato i 40 °C a giugno, provocando la peggiore ondata di calore dal 1875. In Italia, in particolare, la siccità ha costretto molti sindaci e governatori a un razionamento dell’acqua a causa dei fiumi in secca. È il cambiamento climatico la causa principale di questi fenomeni, e non perché lo dica DiCaprio: sono gli scienziati a ripetercelo. Ma cosa può fare il mondo per far fronte a questo problema? Ecco alcune soluzioni suggerite proprio dagli scienziati nell’ultimo World Economic Forum.

cambiamento climatico
Una scena del film “Don’t look up”. Credit: Netflix

Cosa possiamo fare per combattere il cambiamento climatico

Ecco 5 cose che i governi devono fare per far fronte al cambiamento climatico.

1. Inverdimento urbano

Piantare nuovi alberi (e tagliarne di meno) può raffreddare le città, dato che il vapore acqueo rilasciato dalle piante durante il ciclo di fotosintesi ha un effetto rinfrescante per tutto l’ambiente circostante. In Sierra Leone, pensate, si mira a piantare 1 milione di alberi con l’obiettivo di rinfrescare la città, entro i prossimi 10 anni.

2. Architettura tradizionale

Secondo un recente studio, nel Golfo Persico l’architettura tradizionale (che comprende vicoli stretti, cortili interni, costruiti con materiali riflettenti e che assorbono umidità) può aiutare a raffreddare le aree urbane. Città del Capo e Buenos Aires, ad esempio, stanno realizzando tetti termici di colore chiaro su molte case popolari.

3. Prevenire le ondate di caldo (e avvisare la popolazione)

In Grecia, nella capitale Atene, hanno nominato un Chief Heat Officer, il primo del mondo per questo scopo. Il suo compito è classificare le ondate di caldo in base al livello di minaccia, un po’ come per gli uragani. Un algoritmo utilizza le previsioni meteo e i tassi di mortalità del passato per fornire ai cittadini un’indicazione di quanto possa essere pericoloso il caldo. Anche il sindaco di Siviglia, Arsht-Rock, sta lavorando ad una scala a tre livelli per classificare le ondate di caldo in ordine alfabetico.

4. Raffreddamento passivo

Secondo uno studio statunitense strategie come l’ombreggiatura e la ventilazione naturale potrebbero ridurre la pressione sull’aria condizionata fino all’80%. Le simulazioni che utilizzano dati meteorologici del 2021 hanno dimostrato che con queste tecniche si è riusciti a mantenere le temperature negli appartamenti fuori dalla “zona rossa” anche senza l’uso dei condizionatori. Questa tecnica potrebbe essere utilizzata per costruire future tende e finestre nelle case e negli appartamenti cittadini.

5. Luoghi fantastici (e dove trovarli)

Diverse città del mondo stanno già sperimentando tecniche di raffreddamento. A Vienna, ad esempio, le chiamano “cool straßen” (strade fresche): in pratica vengono erogati spruzzi di vapore acqueo per tutte le strade della capitale austriaca, in modo da abbassare la temperatura del suolo. Un’app chiamata Extrema, invece, ti avvisa se ci sono episodi di caldo estremo in Europa e ti offre un elenco dei luoghi in cui puoi andare per rinfrescarti. A Tokyo stanno costruendo gallerie del vento per aumentare il flusso d’aria nelle zone calde, mentre a Tel Aviv, in Israele, il governo sta facendo installare tende da sole in tessuto chiaro, con pannelli solari che forniscono energia anche di notte.

Riferimenti: World Economic Forum

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