Ecco un po’ di numeri (e qualche grafico) che mostrano quanto si è alzata la temperatura della superficie terrestre negli ultimi decenni.

Il drammatico trend dell’aumento delle temperature globali non accenna a placarsi. Solo pochi giorni fa raccontavamo delle strazianti immagini del Po vittima della siccità. Il caldo record sta mettendo in ginocchio l’Europa e anche per l’Italia la situazione non è delle migliori. Ma quali conseguenze ci sono per il pianeta? Ecco cosa dicono gli esperti sul momento climatico che stiamo attraversando.

La temperatura superficiale annuale rispetto alla media del XX secolo, dal 1880 ad oggi. Credit: NOAA

Le conseguenze del riscaldamento globale

È vero che gli oceani mitigano il clima, ma è altrettanto vero che ci vuole un’enorme quantità di energia termica per far aumentare la temperatura superficiale della Terra anche di una piccola quantità. L’aumento di circa 1 grado Celsius che si è verificato dall’era preindustriale, potrebbe sembrare piccolo, ma equivale ad un aumento significativo del calore accumulato. È quel calore extra a ridurre il manto nevoso e il ghiaccio marino e a causare i picchi di caldo record che stiamo registrando oggi.

Il risultato è che la maggior parte delle aree terrestri si è riscaldata più velocemente della maggior parte delle aree oceaniche, mentre l’Artico si sta riscaldando più velocemente rispetto alla maggior parte del globo. La mappa qui sotto non lascia spazio a fraintendimenti.

L’andamento della temperatura superficiale media globale fra il 1990 e il 2021 in gradi Fahrenheit per decennio. Credit: NOAA

Come si calcola la temperatura media superficiale globale

Il concetto di temperatura media globale può sembrare strano. Dopotutto, le temperature più alte e più basse sulla Terra coprono una “forbice” molto ampia, con una differenza di oltre 55 °C. Le temperature variano di giorno e di notte, nonché negli emisferi settentrionale e meridionale. Questo significa che alcune zone della Terra sono piuttosto fredde, mentre altre sono decisamente più calde. Parlare di temperatura media significa tracciare i cambiamenti nel bilancio energetico della Terra: si misura quanta luce solare assorbe il pianeta e si sottrae quella che irradia nello spazio come calore, nel tempo.

Per calcolarla gli scienziati iniziano col misurare la temperatura in vari luoghi del mondo. E dato che il loro obiettivo è tenere traccia dei cambiamenti di temperatura, le misurazioni vengono convertite in anomalie di temperatura (la differenza fra quella osservata e quella media a lungo termine per ciascuna località). Ebbene, i dati esaminati da diversi gruppi di ricerca indipendenti in tutto il mondo hanno evidenziato una tendenza al rialzo un po’ dappertutto. Questo processo rappresenta un metodo coerente e affidabile per monitorare i cambiamenti nella temperatura della superficie terrestre nel tempo.

Caldo record, cosa dobbiamo aspettarci in futuro

La quantità di riscaldamento che la Terra sperimenterà in futuro dipende dalla quantità di anidride carbonica e degli altri gas serra che immetteremo nell’atmosfera nei prossimi decenni. Disboscando e bruciando combustibili fossili aggiungiamo circa 11 miliardi di tonnellate di carbonio (poco più di 40 miliardi di tonnellate di anidride carbonica) nell’atmosfera ogni anno. Si tratta di più carbonio di quanto i processi naturali possano rimuovere dall’aria che respiriamo.

Fra l’altro se le emissioni annuali continueranno ad aumentare, come è accaduto dal 2000 in poi, si prevede che la temperatura globale si riscalderà di almeno 5 gradi Fahrenheit rispetto alla media 1901-1960. Il rischio, secondo l’ultimo rapporto del NOAA sul clima, è che il caldo possa sfondare i 10,2 gradi F in più. Se, al contrario, le emissioni diminuiranno in modo significativo entro il 2050, le temperature resterebbero comunque entro i 2,4 gradi più calde rispetto alla prima metà del XX secolo.

Riferimenti: NOAA

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