Uno studio pubblicato su Biogeosciences ha evidenziato che il processo di estinzione di massa che coinvolgerà diverse specie viventi in questo secolo sarà differente rispetto ai precedenti.

La vita sulla terra non è mai stata uguale ad ora: tante sono state le specie che hanno vissuto nel corso delle ere geologiche. Ci sono stati però periodi, geologicamente brevi, in cui la maggior parte delle specie viventi veniva spazzata via. Sono chiamati eventi di estinzione di massa. Nel corso di 540 milioni anni di vita sulla Terra ci sono state cinque estinzioni di massa in tutto, chiamate anche big five. Tra queste la più importante è avvenuta 250 milioni di anni fa e ha portato alla perdita del 95% delle specie presenti nell’arco di 60 mila anni. Il cambiamento climatico porterà alla sesta?

Rappresentazione artistica della collisione di due corpi celesti. Credit: NASA/JPL-Caltech

Un’estinzione di massa segue eventi che vanno a stravolgere l’ecosistema globale, come la caduta di un asteroide o un’intensa attività vulcanica. Il cambiamento climatico fa si che la maggior parte delle specie viventi perda il suo habitat e muoia. In tutto questo, la drastica variazione della temperatura è una condizione ambientale che ha sempre accompagnato estinzioni di questa portata.

Cambiamento climatico e big five, dal passato per capire il futuro

Il ricercatore Kunio Kaiho della Tohoku University in Giappone, ha pubblicato uno studio in cui ha provato a correlare la variazione termica con la biodiversità della terra. Ha di conseguenza scoperto che, maggiore è stato l’incremento o la riduzione della temperatura nel tempo, più alto è stato il livello di estinzione. In particolare, le maggiori estinzioni delle big five si sono verificate o con una riduzione di circa 7°C o con un incremento di circa 9°C della temperatura.

Il risultato ottenuto potrebbe indurci a tirare un sospiro di sollievo. Infatti, precedenti studi indicavano un riscaldamento globale pari a 5,2 °C come valore limite che avrebbe avviato la sesta estinzione di massa. Valore che, si prevede, verrà sforato entro il 2100. Invece, con il nuovo dato, la “big sixth” dell’era antropogenica inizierebbe nel 2500 nel peggiore dei casi. Non dobbiamo illuderci, però: la velocità del riscaldamento globale della nostra era è già a 4,4 °C, nettamente superiore a qualunque variazione termica delle ere precedenti. L’adattamento delle specie viventi diventa ancora più difficile. E questo rende più complesso il calcolo del livello di estinzione della “big sixth”. Nonostante quindi il danno all’ecosistema sia ancora oggetto di discussione, rimane di vitale importanza lavorare per fermare il cambiamento climatico e salvare il più possibile numero di specie dall’estinzione.

Riferimenti:

https://www.sciencealert.com/study-links-bigger-temperature-changes-with-larger-extinction-events

https://bg.copernicus.org/articles/19/3369/2022/

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