Povera di oggetti brillanti, la costellazione del Capricorno è la più piccola tra quelle zodiacali. Il mito che la riguarda ha origini greche

La costellazione del Capricorno è una delle più piccole dell’intero Zodiaco. Si trova tra il Sagittario e l’Acquario, nel relativo emisfero australe. Il Sole si ritrova in questa costellazione a inizio febbraio e ci resta fino alla metà dello stesso mese. Da questa costellazione deriva, inoltre, il nome del Tropico del Capricorno, quella posizione terrestre in cui il Sole è posizionato verticalmente rispetto alla Terra a mezzogiorno del solstizio estivo australe. Nettuno fu scoperto in questa costellazione dall’astronomo Johann Galle il 23 settembre 1846 grazie all’indicazione del matematico Urbain Le Verrier.

La costellazione del Capricorno. Credit: Stellarium

Qualche dettaglio sulla costellazione

Il Capricorno è una costellazione che gli antichi vedevano e riconoscevano molto bene, mentre per noi risulta particolarmente difficile da visualizzare per la luce diffusa delle nostre città e per la mancanza di stelle brillanti, anche perché alle nostre latitudini non appare mai molto alta sull’orizzonte. La costellazione è stata accuratamente studiata fin dai tempi antichi: basti pensare che disegni che la rappresentano sono stati trovati sulle tavolette dei Babilonesi datati 3000 anni fa. I Sumeri le diedero il nome di Suhur-Mash-Ha, “il pesce-capra”. 

Il Capricorno nella mitologia greca

Il Capricorno, secondo la mitologia greca, era da identificare con il dio della campagna, di nome Pan, che fisicamente era metà capra e metà umano. Questi era un donnaiolo e un amante del sonno ed è proprio per questo che la costellazione viene sempre associata ai significati di amore e di riposo, oltre che di paura in quanto sembra che Pan riuscisse a gridare in maniera molto forte. Si crede, inoltre, che la costellazione del Sagittario si fosse originata da quella del Capricorno in quanto Croto, la divinità del Sagittario, è figlio di Pan. 

Un giorno Pan tentò di sedurre una ninfa, che per sfuggire alle sue insidie si trasformò in un mucchio di canne. Pan iniziò allora a soffiare su di esse e ne uscì fuori un suono così melodioso, che costruì uno strumento, il famoso flauto di Pan. Pan fu anche protagonista di due importanti imprese: aiutò gli dèi durante la lotta contro i Titani, mettendoli in fuga e una seconda volta li aiutò a fronteggiare Tefeo. Durante quest’ultima impresa, Pan avrebbe suggerito agli dei di tramutarsi in animali per poter fuggire al mostro. Alla fine di queste imprese, Zeus, come segno di gratitudine lo trasformò nella nota costellazione.

Secondo un’altra versione del mito, il Capricorno rappresenterebbe la capra Amaltea che allattò Zeus da bambino.

Passione Astronomia consiglia...
  • Periodo di prova gratuito ad Amazon Kindle Unlimited grazie a Passione Astronomia clicca qui
  • Lo store astronomico clicca qui