Le immagini del James Webb hanno rilevato galassie primordiali grazie all’utilizzo della spettroscopia. Ma questo è solo l’inizio, i dettagli
Il James Webb sta rivoluzionando la ricerca! Le immagini ed i risultati ottenuti dal telescopio mostrano che le galassie confermate dalla spettroscopia risalgono a meno di 400 milioni di anni dopo il Big Bang. La spettroscopia si riferisce alla scomposizione della luce nei suoi componenti per creare spettri, che possono essere considerati “codici a barre”. Su un “codice a barre”, elementi e molecole hanno delle firme caratteristiche che possiamo leggere. Poiché l’universo si sta espandendo, la luce delle galassie lontane viene allungata, o spostata verso il rosso, in lunghezze d’onda infrarosse più lunghe. In questo modo possiamo comprendere le distanze delle galassie misurando quanto si sono spostate le firme degli elementi nei loro spettri a causa di questo effetto (il Redshift). Qui trovate un approfondimento sul redshift.
Senza spettroscopia, può essere difficile confermare quanto sia lontana una galassia, poiché le galassie più vicine possono “mascherarsi” come galassie lontane. Per cercare le prime galassie, gli scienziati hanno cercato una caratteristica distinta senza precedenti negli spettri che richiedesse la sensibilità all’infrarosso di Webb per essere osservata. Trovare e confermare le prime galassie è un processo continuo e Webb è solo all’inizio. Molte galassie più lontane sono “in fila” per essere osservate dal telescopio spaziale. Ci aspetta in grande futuro!
Di spettroscopia ne abbiamo parlato anche nel nostro libro: lo trovate qui.
Fonte: NASA
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