Da quando Neil Armstrong e Buzz Aldrin hanno messo piede sulla Luna, le teorie del complotto che riguardano le missioni Apollo si sono fatte sempre più insistenti. E nonostante ci sia una gran quantità di prove a supporto degli allunaggi, le bufale continuano a girare.

Gli sbarchi sulla Luna erano falsi. Apollo 11 è stata una grande messa in scena degli americani per mascherare i veri problemi dell’epoca. Gli esseri umani non hanno mai messo piede sulla Luna. Avete già sentito tutto questo? Da quando Neil Armstrong e Buzz Aldrin hanno messo piede sulla Luna, nel 1969, le teorie del complotto che riguardano le missioni Apollo sono diventate via via più insistenti. Alle soglie del 2023, siamo ancora qui a discutere sugli importanti traguardi raggiunti dalla NASA e in generale dall’esplorazione spaziale. In questi giorni vi capiterà sicuramente lo zio o un cugino che, fra un cenone e l’altro, vi propini tutta una serie di motivi per cui non siamo mai stati sulla Luna. Ecco come potete smontare le principali teorie del complotto, una per una.

Il comandante dell’Apollo 17, Eugene A. Cernan, il 12 dicembre 1972. Credit: NASA

1. Le ombre nelle foto dimostrano che le immagini erano false

Nell’immagine qui sotto ci sono le ombre proiettate da Neil Armstrong e da un altro oggetto leggermente fuori campo. Cosa c’è che non va? Non sono parallele. È una delle foto che i complottisti prendono spesso da esempio. Sostengono sia la prova che l’intero allunaggio venne simulato in uno studio, con più fonti di luce che proiettavano ombre in direzioni diverse. In realtà no.

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La foto scattata da Neil Armstrong durante il primo allunaggio, nel 1969. Credit: NASA

Se cerchi di riprodurre su un piano bidimensionale una situazione tridimensionale in determinati momenti della giornata, ti accorgerai che la stessa cosa può capitare anche qui sulla Terra. Gli artisti e i fotografi sfruttano questo effetto praticamente da sempre. Prova a uscire quando il Sole è basso nel cielo e guarda tu stesso la direzione della tua ombra e di qualunque altro oggetto nelle vicinanze. Le ombre non saranno mai parallele.

2. Gli astronauti dell’Apollo non sarebbero potuti sopravvivere alle radiazioni terrestri

La Terra è circondata da una zona di particelle cariche nota come cintura di radiazione di “Van Allen”. Si tratta di una regione del nostro campo magnetico, dove restano confinate le particelle ad alta energia intrappolate dal Sole. Ciò significa che se ti avvicini a quest’area, il tuo corpo dovrà fare i conti con livelli di radiazioni estremamente elevati. È un po’ come… camminare sul fuoco.

Una delle cose che ci hanno sempre detto, a proposito del camminare sul fuoco, è di non indugiare sui carboni ardenti, ma muoversi velocemente. Se cammini velocemente, impedirai ai piedi di fungere da conduttore termico e quindi anche al calore di bruciarti le piante dei piedi. In modo analogo, il tempo di transito attraverso la fascia di radiazione di Van Allen è stato incredibilmente breve, all’inizio delle missioni Apollo.

3. Perché non ci sono stelle nelle foto degli allunaggi?

Ecco un’altra fotografia che i complottisti prendono come esempio, quando negano che l’uomo sia mai stato sulla Luna.

Buzz Aldrin durante la missione Apollo 11. Credit: NASA

Sostengono che la mancanza di stelle nelle foto dell’Apollo 11 provi che l’allunaggio fu una messa in scena. Dicono pure che la NASA non avrebbe potuto simulare l’intera volta celeste, e che quindi abbia semplicemente deciso di non includere alcuna stella nelle foto. La risposta è molto semplice: sia gli astronauti che il paesaggio lunare sono molto illuminati. Dal Sole, sì. Il cielo può sembrare nero, ma in realtà è giorno sulla Luna.

Se hai intenzione di scattare una foto di una scena molto illuminata, il tempo di scatto della macchina fotografica deve essere elevato e l’esposizione ridotta. Sono le basi della fotografia, ragazzi. In una situazione come quella, oggetti debolmente luminosi come le stelle semplicemente non si faranno vedere.

4. La bandiera americana sventola, ma non c’è vento sulla Luna

Buzz Aldrin che saluta con orgoglio la bandiera americana sulla Luna rimane una delle foto più iconiche della missione Apollo 11, una dichiarazione di supremazia degli Stati Uniti sui rivali nella corsa allo spazio dell’Unione Sovietica. Ma se non c’è atmosfera sulla Luna, né vento, perché la bandiera sembra sventolare?

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Buzz Aldrin saluta la bandiera degli Stati Uniti. Credit: NASA

Ok, guarda bene l’immagine e soffermati in particolare sul bordo superiore della bandiera. Lì troverai la risposta. L’asta telescopica è stata estesa, lungo la parte superiore, per far sembrare che la bandiera sventoli (sì, la NASA ha pensato proprio a tutto). E il tessuto è stato letteralmente stropicciato durante i quattro giorni di viaggio verso la Luna.

5. Perché non siamo più tornati sulla Luna?

Dall’Apollo 17, l’ultima missione della NASA nel 1972, gli esseri umani non sono più tornati sulla Luna. Per i complottisti il motivo è semplice: perché non ci siamo mai stati. In realtà, Apollo 17 non doveva essere l’ultima missione. Per tutti gli anni ’70 c’era l’ambizione di stabilire una base lunare permanente, prima di passare all’altra grande sfida di esplorazione spaziale, Marte. Ma non fu una cospirazione a impedirlo, bensì la geopolitica.

In altre parole, una serie di eventi storici cambiarono le priorità degli americani. Vietnam, Guerra Fredda, la crisi dei missili a Cuba. Negli anni successivi l’attenzione della NASA si è rivolta al programma Space Shuttle e, più di recente, alla Stazione Spaziale Internazionale. Ciò non significa che non torneremo mai sulla Luna. Vi dice niente il programma Artemis?

Riferimenti: Royal Museums Greenwich

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