Nuove immagini del Mars Express dell’ESA rivelano affascinanti caratteristiche della Utopia Planitia di Marte, sede del più grande bacino d’impatto del Sistema Solare.

L’Utopia è uno dei tre principali bacini dell’emisfero settentrionale di Marte (insieme ad Acidalia e Arcadia) e ha un diametro di circa 3300 km: poco meno del doppio del deserto del Sahara terrestre in direzione nord-sud. Nuove immagini arrivate dalla sonda Mars Express dell’ESA mostrano una fetta dell’Utopia Planitia, la pianura che riempie questo colossale e antico bacino.

Si pensa che questa pianura si sia formata quando l’intera area della Utopia era riempita da un misto di sedimenti, lave e sostanze volatili (quelle che vaporizzano facilmente, come azoto, anidride carbonica, idrogeno e acqua), il tutto trasportato attraverso la superficie marziana dall’acqua, dal vente e altri processi naturali.

Utopia Planitia
Veduta in prospettiva della Utopia Planitia ripresa dalla sonda Mars Express: Credits: ESA/DLR/FU Berlin

Strati di ghiaccio

La Utopia Planitia è una regione intrigante e ricca di ghiaccio; il ghiaccio è stato individuato sia in superficie che appena al di sotto e anche a profondità maggiori, rilevato tramite osservazioni di crateri e sondando gli strati più profondi di Marte con il radar.

Visibili a sinistra e a destra della veduta aerea vi sono ampie e lisce chiazze di superficie note come “depositi mantellati”. Si tratta di spessi strati di materiale ricco di ghiaccio e polvere che hanno levigato la superficie e si sono probabilmente depositati sotto forma di neve quando l’asse di rotazione di Marte era molto più inclinato di quanto non lo sia oggi (circa 10 milioni di anni fa).

Al centro dell’immagine, i due crateri da impatto più grandi sono circondati da cumuli di materiale a doppio strato. Un aspetto simile a strati è visibile anche nei depositi che si sono formati all’interno dei crateri stessi e negli spessi bordi dei crateri.

Il “brain terrain” della Utopia Planitia

I due enormi crateri da impatto sono ancora più interessanti.

Il secondo cratere più grande, appena sotto a sinistra del centro, mostra una caratteristica nota come “brain terrain” (o terreno cerebrale), dove il materiale si è deformato in uno schema concentrico che ricorda i complessi schemi e le creste che si trovano sulla superficie del cervello umano. Il terreno cerebrale è associato al materiale ghiacciato trovato vicino al confine tra le pianure settentrionali di Marte e i suoi altopiani meridionali, una “dicotomia” situata a sud/sud-ovest (in alto a sinistra) dell’area.

Utopia Planitia di Marte
Veduta area della Utopia Planitia di Marte ripresa dalla sonda Mars Express. Credits: ESA/DLR/FU Berlin

Proprio a destra del cratere del brain terrain c’è una regione di colore particolarmente scuro, formatasi quando il terreno ricco di ghiaccio si contrae e si incrina a basse temperature. Ciò ha formato modelli poligonali e fratture che successivamente hanno catturato la polvere scura portata dal vento su Marte, portandola all’aspetto scuro. Inoltre, le depressioni smerlate sono onnipresenti in questa immagine. Questi hanno forme circolari o ellittiche, profondità di diverse decine di metri e dimensioni che variano da decine a migliaia di metri di diametro.

Queste caratteristiche sono il risultato dello scioglimento del ghiaccio macinato o della trasformazione in gas, che quindi provoca l’indebolimento e il collasso della superficie. A un’occhiata più da vicino, si possono vedere anche depositi stratificati ricoperti di mantello, all’interno e intorno a queste depressioni smerlate.

Una superficie variegata

Mars Express è in orbita attorno al Pianeta Rosso dal 2003, fotografando la superficie di Marte, mappando i suoi minerali, identificando la composizione e la circolazione della sua tenue atmosfera, sondando sotto la sua crosta ed esplorando come i vari fenomeni interagiscono nell’ambiente marziano.

La telecamera stereo ad alta risoluzione (HRSC) della missione, responsabile di queste ultime immagini, ha rivelato molto sulle differenti caratteristiche della superficie di Marte, con recenti rilasci di immagini che mostrano di tutto, dalle creste e solchi scolpiti dal vento alle regioni geologicamente ricche piene di vulcani, crateri da impatto, faglie tettoniche, canali fluviali e antiche pozze di lava. La fotocamera ha anche catturato altre viste di Utopia Planitia, come un’istantanea di Adamas Labyrinthus.

Riferimenti: ESA